Si attende una decisione sul destino di Christian Horner, ed ora è arrivato un nuovo aggiornamento. Ecco la sua situazione.
Sono giornate estenuanti in casa Red Bull, a pochissime ore dall’unveiling della RB20, la monoposto di Max Verstappen e Sergio Perez che verrà scoperta giovedì prossimo. Il caso Christian Horner continua a far parlare di sé, con fonti che parlano di licenziamento imminente, altre di una posizione molto meno a rischio, a seguito di accuse che non sono tanto gravi quanto quelle riportate inizialmente.
Con così tanti aggiornamenti, che quasi sempre si contraddicono tra di loro, è difficile capire dove sia la verità, e soprattutto, dove arrivi l’eventuale colpevolezza di Horner. Venerdì c’è stato un incontro importante con un avvocato esterno, con il quale c’è stato un lungo interrogatorio. Andiamo a vedere cosa è accaduto di preciso, con la decisione ufficiale che ci sarà a momenti.
Horner, ecco com’è andato l’interrogatorio del manager
Secondo quanto riportato da “SKY UK“, l’incontro tra Christian Horner e l’avvocato esterno è durato 8 ore, e sarebbe avvenuto a Londra, luogo ben lontano dalla sede della Red Bull, situata a Milton Keynes. Il manager britannico, secondo le fonti locali, avrebbe avuto un comportamento collaborativo e si sarebbe nuovamente professato innocente, confermando, in sostanza, le azioni dei giorni scorsi.
Diversamente da quanto si pensava, la Red Bull non ha preso una decisione immediata su di lui, e dovremo attendere la prossima settimana per il verdetto. Il motivo è probabilmente legato alla grande importanza di una decisione di questo tipo, visto che si parla di un manager che, in un certo senso, è la Red Bull in persona, per quanto riguarda il team di F1.
Horner c’è sempre stato, sin dalla fondazione del team nel 2005, che nacque dalle ceneri della Jaguar, ed è sempre stata la figura di riferimento del team di Milton Keynes. Lui spinse per portare Adrian Newey dopo poco tempo dalla nascita della squadra, investendo su giovani di talento che poi sono diventati grandi campioni, come Sebastian Vettel e Max Verstappen. Mandare via uno come Chris è una decisione complessa, ed anche i vertici in Austria, dove ha sede il fulcro dell’azienda, lo sanno molto bene.
Vero è che al giorno d’oggi non si perdona mai niente, soprattutto in casi delicati come questo, ma licenziare colui che è sia team principal che CEO non è cosa da poco. Nel caso in cui il manager dovesse lasciare il proprio ruolo, al suo posto si pensa ad una soluzione interna, rappresentata dal team manager Jonathan Wheatley, altra figura storica di questo team.
Alcune voci di pochi giorni fa parlavano della possibilità di vedere Helmut Marko come nuovo CEO, ma non ci sono state conferme da altre fonti, cosa che porterebbe a pensare che si trattasse di una falsità. Nelle prossime ore è atteso il verdetto, che tutti aspettano con grande ansia, per capire il destino di un manager che, comunque vada, ha fatto la storia.