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Crollo per il colosso delle auto elettriche, batosta totale: che notizia

Un gigante dell’auto elettrica ha subito un vero e proprio tonfo, ed ora i problemi sono seri. Ecco cosa sta succedendo.

Tra le case produttrici di auto elettriche, risulta ancora un’autorità: il marchio Tesla ha concluso il 2023 con un primato non da poco, dal momento che la Model Y è risultata essere l’auto più venduta al mondo. In totale, ne sono state immatricolate ben 1,23 milioni di unità, numero che le ha permesso di battere altri giganti come la Toyota Corolla o la RAV4, che, da sempre in vetta a questa graduatoria, si ritrovano scalzate dal trono da un’auto elettrica. Segni dei tempi che cambiano.

Ancora brutte notizie per le auto elettriche, per un marchio in particolare (Canva) – Fuoristrada.it

La vettura ha dunque ottenuto un primato da record, ma la Tesla si è vista soffiare il record complessivo di auto elettriche vendute in un anno nel mondo dalla cinese BYD, che ora risulta il marchio che ne vende di più in assoluto. Come se non bastasse, dal mondo della Borsa è arrivata una nuova mazzata per Elon Musk e soci, che di certo non migliorerà la situazione.

Auto elettriche, disastro totale per la Tesla

La Tesla è in una fase ricca di alti e bassi: ora poi è arrivata una vera e propria mazzata che di certo non tranquillizzerà il folto gruppo di investitori, già allarmati dalle recenti stravaganze di Elon Musk che possono causare un terremoto in borsa. Infatti, un tribunale del Delaware ha tolto al fondatore 300 milioni di dollari di azioni, che gli erano state concesse nel 2018 per un piano di renumerazione.

Tesla Model 3 in mostra (ANSA) – Fuoristrada.it

Inoltre, ben 80 miliardi di dollari sono andati perduti in Borsa la scorsa settimana, il tutto in pochissime ore, per un calo complessivo del 12%. La nuova bordata lanciata dal tribunale del Delaware, ha portato ad un ulteriore calo del 6% del valore delle azioni. Ma qual è il motivo di questo continuo, ed inesorabile, crollo di un’azienda che sul fronte delle auto elettriche è sempre stata un riferimento? Una risposta, ha provato a darla “La Gazzetta dello Sport“, in un articolo pubblicato di recente.

La Tesla è un’azienda sin troppo legata al personaggio di Musk, quasi una società personale, che è del tutto diversa da quelle concorrenti. Negli ultimi giorni, è scoppiata una sorta di guerra intestina, con il fondatore e CEO del colosso americano, che attualmente detiene il 12% di quote del pacchetto azionario, che ha richiesto ai suoi investitori di tornare ad avere almeno il 25%.

L’obiettivo? Quello di poter sviluppare le tecnologie legate all’intelligenza artificiale con in mano una grande fetta di Tesla, dopo aver ceduto la gran parte delle sue quote per finanziare l’acquisto di Twitter, poi ribattezzato in X, di qualche tempo fa. A questo punto, la situazione resta in bilico, in un momento in cui sta nascendo un altro grande progetto per il futuro.

La Tesla, infatti, sta sviluppando la Model 2, quella che promette di essere la vettura più economica di sempre della gamma, che costerà all’incirca 25.000 euro e che sarà prodotta in Germania, nella Gigafactory di Berlino. Questo è un altro possibile motivo del calo, dal momento che gli investitori temono che un’auto elettrica, proposta ad un prezzo così basso, possa essere poco efficiente sul fronte dei guadagni. Tra pochi mesi, avremo una risposta ma nel frattempo, la preoccupazione è alta tra gli economisti.

Giovanni Messi

Giornalista pubblicista. Amante del motorsport e della scrittura, passioni che ho coniugato facendone il lavoro che amo. Non fermatevi mai davanti a nulla.

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