La Formula 1 è un sogno per tantissimi piloti ma anche addetti ai lavori. È il punto di arrivo di una intera carriera, ma anche le storie più romantiche possono arrivare ad una fine.
Per una vita intera piloti, tecnici, meccanici e tante altre figure che ruotano intorno al circus sognano di arrivare nel Paddock della Formula 1. Per molti è un sogno irrealizzabile, ma alcuni hanno sfiorato la possibilità di fare la storia in griglia per poi ripiegare in una carriera giornalistica per raccontare quel circus tanto agognato.
Questa è la storia di un ragazzo lombardo che avrebbe potuto scrivere una pagina di storia dell’automobilismo italiano se solo fosse stato accompagnato da un pizzico di fortuna in più o una valanga di milioni come molti dei driver che sono riusciti a ritagliarsi uno spazio nell’attuale griglia. Davide Valsecchi, come tutti i vincitori delle categorie propedeutiche alla F1, avrebbe meritato di trovare spazio dopo aver dimostrato di essere tra i migliori giovani della sua generazione.
Di talento ne aveva da vendere e lo mise in mostra molto presto a livello nazionale. Il nativo di Erba ebbe la possibilità di crescere, in ambito europeo, grazie alle sfide dell’Eurocup organizzate da Renault. Ai tempi rappresentavano un viatico essenziale per farsi largo tra decine e decine di giovani talentuosi con il sogno di arrivare in Formula 1. Valsecchi, nel 2006, partecipò alla World Series by Renault. Nel 2007 festeggiò il primo trionfo a livello internazionale, riuscendo a spiccare anche in eventi di Formula 3 italiana e tedesca.
Trovò uno spazio importante nella GP2 Asia Series con il team Durango. Poi arrivò il turno della GP2 Series, ma un forte crash segnò, inizialmente, il suo cammino nella categoria. Dovette saltare un paio di tappe in calendario a causa di un frontale, con freni rotti, contro le barriere del tracciato di Istanbul. L’incidente gli causò la compressione di tre vertebre lombari. Tornò più forte di prima, riuscendo ad impressionare, nuovamente, in Asia. L’arrivo nel team iSport International fu determinante per una crescita verticale che gli garantì il primo contatto con una monoposto di Formula 1.
Davide, nel 2010, ebbe la possibilità di calarsi nell’abitacolo di una HRT. La Lotus mise gli occhi sull’italiano, dandogli la chance di guidare al posto di Heikki Kovalainen nella prima sessione di prove libere del Gran Premio della Malesia. Con DAMS, nel 2012, dimostrò di valere la F1, conquistando la vittoria nel campionato GP2, attuale F2, ma le cose non andarono come nei piani con il team inglese. La Lotus decise di proseguire con Kovalainen, chiudendogli le porte.
Tra false promesse e la mancanza di una alternativa nel circus, il lombardo gareggiò nell’International GT Open al volante di una Lamborghini Gallardo GT3 del team Eurotech Engineering, al fianco di Giovanni Venturini. A bordo di una Lamborghini Huracán GT3 ha preso parte al Trofeo Blancpain Sprint Series. Nelle sfide a ruote coperte non replicò i risultati ottenuti a bordo delle monoposto e, nonostante la giovane età, scelse di proseguire il suo percorso professionale come opinionista. Al riguardo è arrivato un clamoroso annuncio nella prima conferenza stampa dei team principal.
Per anni, al fianco di Federica Masolin, ha contribuito su Sky Sport a raccontare le gesta dei campioni della F1. Davide Valsecchi ha preso parte, insieme a Guido Meda e Joe Bastianich, anche alla versione italiana della trasmissione Top Gear. “Non ci sarà Sky nel mio 2024 ma la passione per la F1 e i motori è più forte che mai. Ci divertiremo insieme su YouTube e sul mio nuovo sito ValseMotori.it. Vi aspetto! Ci vediamo in pista“, ha annunciato sui social Valsecchi. Lo scorso anno fu protagonista, insieme a Matteo Bobbi, di un commento sessista ed evitabile su alcune ragazze presenti in pit lane. I due opinionisti furono sospesi da Sky per un GP. Matteo Bobbi è stato riconfermato dall’emittente televisivo a pagamento, mentre il lombardo non farà più parte della squadra motori.
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