In casa Porsche c’è una nuova grana da gestire. La casa del Cavallino di Stoccarda dovrà correre ai ripari per evitare una pessima figura.
Gli appassionati di supercar riconoscono il valore delle Porsche, ma sanno anche cosa vuol dire soffrire. Tutti coloro che hanno posseduto una sinuosa vettura con lo stemma del cavallo della città di Stoccarda e le corna stilizzate che derivano dall’emblema Württemberg-Hohenzollern, hanno apprezzate le doti velocistiche ed una versatilità fuori dal comune. Purtroppo non è tutto oro quello che luccica, persino per i fortunati possessori di una delle migliori supercar della storia.
La Porsche lanciò la Carrera GT nel 2003. Inizialmente doveva essere una concept car laboratorio ma le linee erano talmente riuscite che divenne il masterpiece moderno della casa. Il nome Carrera rimanda ai successi storici del brand teutonico in America. La sigla GT sta per Gran Turismo ed è qui che viene il divertimento. Sotto il cofano montava un motore V10 di 5,7 litri di cilindrata da 450 kW (612 CV), il più potente allora mai costruito dalla Porsche.
Il V10 sarebbe dovuto essere adottato per le corse automobilistiche di durata per sport prototipo LMP1, ma fu inserito sulla biposto stradale. Un po’ come avere tra le mani una vettura che avrebbe potuto correre la 24 Ore di Le Mans, ma con tutti i lussi e i confort di un’auto di lusso. Ai tempi la Porsche stava attraversando anche una fase di crisi economica, così si decise di spostare le attenzioni sul lancio del SUV Cayenne che, poi, risollevò i fatturati in rossi del brand facente parte del gruppo Volkswagen.
Sarà per motivi economici o per non fare concorrenza all’Audi sul tracciato di Le Sarthe, si scelse di adottare il motore solo sulla Carrera GT, sullo stampo della serie 959 del 1986. La Carrera GT aveva un telaio e la carrozzeria realizzate in fibra di carbonio per contenere il peso. Leggerezza ma anche rigidità per garantire la massima sicurezza. Una delle chicche era rappresentata dal cambio manuale a 6 marce.
I tecnici elaborarono delle vetture da sogno. L’ex rallista Walter Röhrl contribuì a impostare l’assetto della Carrera GT, testandola sulla Nordschleife del circuito del Nürburgring. In 3 anni di produzione vennero lanciati soli 1.270 esemplari, di cui 604 destinati all’America. La vettura è anche nota per il dramma di Paul Walker che si schiantò a Los Angeles contro un albero e perse la vita. Le Carrera GT vennero costruite nello stabilimento di Lipsia.
Chi è riuscita a comprarla ha fatto un vero affare perché adesso vale una fortuna, ma c’è un problema. Porsche non ha attualmente parti disponibili o alcun ETA per le riparazioni. Quindi puoi acquistare una Carrera GT per circa 1,5 milioni di dollari, ma potresti ritrovarti ad osservarla nel garage. La campagna di richiamo numero 23V241000 ha sancito che “i giunti sferici che collegano i componenti delle sospensioni a quadrilatero sugli assi anteriore e posteriore possono guastarsi a causa di danni dovuti a stress meccanico e corrosione“.
Il consiglio è di non guidare la vettura finché la riparazione non sarà eseguita. Se vengono riscontrati danni, si consiglia ai proprietari di non guidare il veicolo finché non viene riparato. Ma la domanda è: quando potranno effettuare le riparazioni necessarie? Sul web magazine jalopnik è emersa una spiegazione da parte di un responsabile Porsche che ha spiazzato gli appassionati.
Il responsabile delle comunicazioni di prodotto di Porsche Cars North America, Frank Wiesmann, ha dichiarato: “Monitoriamo regolarmente la qualità dei nostri prodotti. In questo contesto, abbiamo recentemente identificato la possibilità, in rari casi, che i giunti sferici che collegano i componenti delle sospensioni a quadrilatero sugli assi anteriore e posteriore della Carrera GT possano essere soggetti a corrosione per periodi di tempo prolungati. I proprietari interessati sono stati contattati e vengono ora aggiornati sul piano di rimedio. L’intervento di ripristino – che verrà effettuato a tempo debito – prevede la sostituzione di un componente che verrà effettuata gratuitamente a discrezione del proprietari“.
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