Michael Schumacher è stato chiamato in causa da un grande tecnico. Ecco cosa è emerso sull’ex pilota a distanza di anni
Le condizioni di Michael Schumacher sono ancora avvolte dal mistero. Il fenomeno tedesco, dopo aver debuttato in Jordan e aver vinto in Benetton, ha conquistato 5 titoli di fila con la Ferrari. Nessuno ancora è riuscito ad eguagliare questo straordinario record. Il Kaiser ha ottenuto il mitico filotto dal 2000 al 2004, per poi essere detronizzato da Fernando Alonso.
A seguito dell’amara sconfitta del 2006, avvenuta dopo una battaglia accesa sino all’ultima tappa di Interlagos, il 7 volte campione del mondo decise di ritirarsi per dedicarsi a tempo pieno alla sua famiglia. La passione per i motori, però, era una richiamo troppo forte. Avrebbe anche potuto risalire nell’abitacolo di una Ferrari se non si fosse infortunato in sella ad una moto da corsa. L’ex Presidente Luca Cordero di Montezemolo aveva convinto il tedesco a ritornare in griglia.
Afflitto dai problemi fisici, Schumi si era convinto ma non ebbe l’ok dei medici. Nel 2010, a quel punto, Ross Brown ebbe la strada spianata per costituire una super squadra per il grande ritorno nel circus della Mercedes. Vennero ufficializzati come piloti Nico Rosberg, figlio dell’ex campione Keke, e proprio Schumacher. A 41 anni il pilota tedesco è tornato in pista ma non ebbe in dote una monoposto all’altezza del suo talento.
Le performance e i risultati delle prime corse furono deludenti per il team con sede a Brackley. Schumacher non andò oltre un sesto posto al suo esordio in Bahrein e due decimi posti nei successivi 3 GP. Le sue capacità erano note a Brown, ex stratega della Rossa, ma nella sua prima annata in Mercedes non ottenne più di 72 punti e il nono posto nella graduatoria.
La rivelazione su Michael Schumacher
Schumacher era abituato a monoposto, altamente, competitive nella parte finale di carriera in Ferrari. A bordo della W01, invece, si esaltò solo in rare occasioni. Ha disputato una bella corsa sul bagnato in Corea, arrivando al quarto posto, suo miglior risultato nel 2010. Nel 2011 è arrivato all’ottavo posto della classifica piloti, ottenendo 76 punti. Sebbene nella sua ultima annata abbia conquistato appena 49 punti, ma si tolse la soddisfazione di calcare, nuovamente, il podio.
Schumacher arrivò terzo, dopo essere scattato dalla dodicesima posizione, sul tracciato di Valencia. Risultati non in linea con il passato in Ferrari che segnarono la fine della carriera di un indimenticato campione. Nella sua esperienza in Mercedes, Schumi ha lavorato anche con James Vowles, attuale team principal della Williams. Quest’ultimo, in una recente intervista, ha svelato quello che sarebbe potuto accadere negli anni in cui Michael ha gareggiato con la futura monoposto di Hamilton.
Queste le sue parole: “Michael sapeva come estrarre ogni millisecondo da se stesso e dalla squadra. Era un leader e quando diceva di voler andare in una direzione, il team lo seguiva. Una cosa che rimpiango nella mia carriera è che non siamo riusciti a dargli una vittoria. Questo mi addolora ancora oggi, perché meritava di vincere“. Le dichiarazioni di Vowles al Podcast High Performance non devono meravigliare. Michael Schumacher è stato tra i piloti più forti di tutti i tempi. E questo nessuno glielo potrà togliere.