Il team McLaren si è scagliato con decisione contro due squadre che avrebbero violato alcuni principi sacri del regolamento sportivo. La bordata è di quelle pesanti.
La McLaren sta tornando a far tremare gli avversari in pista. Nel 2023 la squadra di Woking ha fatto dei progressi sensazionali, riuscendo a recuperare un gap tecnico che sembrava insormontabile. All’inizio dello scorso campionato si era parlato, ancora una volta, di nobile decaduta che non aveva indovinato il progetto tecnico. A suon di sviluppi mirati, la MCL60 è diventata la seconda forza in griglia.
In graduatoria il team di Woking, alla fine, ha chiuso dietro l’inarrivabile Red Bull Racing e i duellanti Mercedes e Ferrari, tuttavia sotto il profilo tecnico la vettura papaya ha messo in mostra una super competitività. A suon di podi Lando Norris ed Oscar Piastri hanno rimontato e superato l’Aston Martin, mettendo in difficoltà anche i principali competitor della griglia.
La percezione è che se avessero aggiornato prima la wing car, a Woking, avrebbero festeggiato anche un secondo posto. Il nuovo team principal, Andrea Stella, ha fatto un lavoro sensazionale. In chiave 2024 il team Woking potrebbe diventare l’anti Red Bull Racing.
Ed è proprio la potenza austriaca ad essere entrata nel mirino dei vertici della squadra inglese. Il team con sede a Milton Keynes ha vinto tutte le gare, ad eccezione della tappa corsa a Singapore, conquistata da Carlos Sainz.
La supremazia tecnica della Red Bull Racing è, assolutamente, lecita sul piano regolamentare. Hanno elaborato una monoposto superiore alle altre e Max Verstappen ha fatto la differenza, conquistando un filotto di 10 successi consecutivi.
Nel complesso l’olandese ha celebrato 19 P1, salendo a quota 54 trionfi nella classifica all time. La McLaren vorrebbe dare filo da torcere ai campioni in carica nel 2024. Ecco di cosa si è preoccupato l’amministratore delegato Zak Brown.
McLaren, presa di posizione contro la Red Bull
Il team inglese ha già svelato i colori della nuova MCL38 e promette di mettere i bastoni tra le ruote alla Red Bull Racing. A tenere banco è, però, l’alleanza tecnica e strategica tra Red Bull Racing e la Scuderia AlphaTauri. Zak Brown non sarebbe convinto della regolarità del legame tra i team del gruppo industriale che fa capo alla multinazionale austriaca di energy drink.
L’AlphaTauri è lo Junior team in cui sono stati allevati i giovani piloti dell’Academy che poi si sono affermati nella squadra principale. A Faenza hanno debuttato, sotto la direzione di Franz Tost, Sebastian Vettel, Max Verstappen, Carlos Sainz, Daniel Ricciardo e tanti altri talenti dell’Academy guidata dal dott. Helmut Marko. Sia RB che AlphaTauri sono motorizzato dalla Honda.
“Sono preoccupato da questa alleanza AlphaTauri-Red Bull. C’è un team A e un team B, ma la proprietà è la stessa e quindi il loro rapporto è su un piano diverso – ha tuonato Zak Brown come riportato sulla Gazzetta dello Sport – Per noi è fonte di preoccupazione per la salute e la correttezza del nostro ambiente. Cose del genere non sono permesse negli altri sport principali e mi piacerebbe che anche la F1 si concentrasse su quest’aspetto”.
Ad esempio nel calcio non è possibile competere, nel medesimo campionato, con due squadre. Di sicuro il regolamento passato della categoria regina del Motorsport ha permesso questo genere di alleanze. Con il budget cup è tutto cambiato.
Secondo Brown il sistema attuale garantisce dei grandi benefici per chi ha un squadra A e un squadra B in griglia. L’ideale sarebbe avere 10 diversi costruttori indipendenti, ma questo ad oggi non sembra praticabile. La McLaren, inoltre, si avvale della collaborazione della Mercedes per le Power Unit, dopo le esperienze sfortunate con Honda e Renault.