In casa Ferrari c’è grande attesa per la prossima monoposto che verrà svelata il 13 febbraio. Per i tifosi però non c’è una bella notizia
Dopo una stagione dove la Red Bull Racing ha conquistato 21 GP su 22 appare scontato che la concorrenza dovrà provare a superarsi in galleria del vento. Il gruppo di tecnici, capitanati da Adrian Newey, sembrano essere stati gli unici a comprendere al 100% i concetti delle monoposto ad effetto suolo. Nella scorsa annata la RB19 motorizzata Honda ha fatto un altro sport, conquistando successi ad ogni round.
L’unica occasione per la Rossa si è presentata a Singapore e a sfruttarla è stato Carlos Sainz. Per il resto non vi sono state altre possibilità di vittoria. Nel 2023 è arrivato al muretto l’ex team principal dell’Alfa Romeo, Frederic Vasseur. Ha già fatto scelte controcorrente, dissociandosi da alcuni uomini che avevano rappresentato la base della precedente gestione Binotto.
E’ stato tagliato fuori dal progetto F1 l’ex head of strategist Inaki Rueda, a vantaggio del giovane Ravin Jain.L’ing. aerodinamico David Sanchez è passato alla McLaren e l’ex direttore sportivo Laurent Mekies si è trasferito in AlphaTauri al posto di Tost. Sono arrivati 80 nuovi tecnici, di cui 40 per sostituire i partenti. Una vera e propria rivoluzione nel segno del veterano Serra, ex Mercedes, e del sempreverde Byrne che agirà da consulente esterno
La strada per tornare in alto è ancora piuttosto in salita. La F1-75 sembrava essere un progetto vincente, la competitività poi si è sciolta come neve in primavera. Nel 2023 si era capito già dai primi chilometri in pista nei test pre stagionali che la SF-23 non sarebbe stata un’auto performante. Poco agile nei tratti misti tendeva a mangiarsi le mescole con una velocità disarmante.
La Rossa ha conteso alla Mercedes la seconda posizione tra i costruttori sino all’ultimo atto, ma alla fine è arrivata terza per 3 punti. E’ venuta a mancare la zampata vincente a causa di una strategia pessima per Sainz ad Abu Dhabi e per l’episodio del tombino a Las Vegas.
Chiunque lavori in Ferrari sente l’esigenza di vincere. E’ la storia del Cavallino a dirlo. Vasseur ha rimesso ordine in una situazione molto intricata. Il Presidente John Elkann e l’a.d. Benedetto Vigna sono molto lontani dalle dinamiche della pista. E’ tutto nelle mani dell’ingegnere francese che ha l’esperienza giusta per far tornare ai fasti del passato il Cavallino, ma la concorrenza non mancherà. Red Bull Racing a parte, McLaren, Mercedes e Aston Martin hanno grandi motivazioni nel 2024.
Cosa c’è da attendersi, dunque, dalla nuova Ferrari. Sulle colonne del suo blog su Quotidiano.net, il giornalista Leo Turrini ha spiegato che progressi a Maranello ci sono, ma il traguardo sensato per il prossimo anno sarà conquistare almeno 5 tappe. Nella migliore delle ipotesi, secondo Turrini, si avrà una Rossa in formato 2022. In quel caso arrivarono 4 vittorie.
Charles Leclerc esordì con un hat trick in Bahrain, suggellato da un grand chelem in Australia. Il monegasco vinse anche tra le mura nemiche del RB Ring, in Austria, contro Verstappen, mentre Sainz si è aggiudicato la tappa di Silverstone. Ragionevolmente occorre “tarare le ambizioni sulla realtà fattuale“, secondo Turrini. Appuntamento al 13 febbraio per la presentazione dell’erede della SF-23.
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