In Formula 1 nessuno ha il posto assicurato. Ecco cosa è accaduto ad un noto personaggio del circus che si è svegliato con una pessima notizia.
Nella pausa invernale avvengono una serie di stravolgimenti che portano spesso i team a guardarsi intorno alla ricerca di nuovi tecnici o piloti. La Formula 1, come dice la parola stessa, non conosce perdenti o numeri 2. Tutti sono messi sotto torchio per estrarre il potenziale massimo. In questo scenario di crisi attuale risulterà sempre più difficile sopravvivere per dirla come la Serie Netflix “Drive To Survive”.
Stavolta non parliamo di un pilota appiedato, sebbene la dipartita del team principal Gunther Steiner si lega alle vicende di alcuni driver della Haas. Il tecnico altoatesino, dopo il quinto posto in graduatoria costruttori con il team americano del 2018, sembrava addirittura proiettato al mondo Ferrari. Aveva spremuto al massimo la vettura a stelle e strisce con Grosjean e Magnussen, per poi commettere un errore imperdonabile nell’ultimo anno della precedente era ibrida.
Per incassare più soldi possibili aveva optato per una coppia di rookie senza esperienza nella massima categoria del Motorsport. Mick Schumacher e Nikita Mazepin, nel 2021, non riuscirono a conquistare nemmeno un punticino. A quel punto Steiner è corso ai ripari, sfruttando l’invasione russa in Ucraina, appiedando il driver moscovita e puntando nuovamente su Magnussen. Nel 2022, nella prima parte di stagione, emerse una clamorosa differenza prestazionale tra il danese e il figlio del Kaiser.
KM conquistò il doppio dei punti del tedesco. A quel punto Steiner comprese che con il calo di prestazioni della sua wing car avrebbe avuto bisogno di piloti navigati. Nonostante l’affidabilità di Hulkenberg e Magnussen, il team Haas ha chiuso il 2023 da fanalino di coda con soli 12 punti, 4 in meno dell’Alfa Romeo Racing. Entrambi i team hanno montato Power Unit Ferrari. Quello che era stato in passato un punto di forza per la squadra è diventato un punto debole.
La storia della scuderia F1 di Gene Haas è sempre stata legata a filo doppio alla figura del team principal altoatesino. Il nativo di Merano ha preso le redini del progetto della squadra dopo le esperienze, in Formula 1, con Jaguar e Red Bull Racing. Dopo i buoni risultati nella stagione 2005, il proprietario del drink team, Dietrich Mateschitz diede a Steiner la chance di costituire un team NASCAR negli Stati Uniti. Steiner volò a Mooresville, nella Carolina del Nord, per ricoprire la carica di direttore tecnico del team NASCAR.
Dopo 2 anni Steiner iniziò a lavorare nella società di produzione Fibreworks Composites. Quando gli si presentò il progetto della Haas il tecnico promise di iniziare una collaborazione con l’outsourcer Dallara e con la Ferrari per la fornitura delle PU. Il 14 aprile 2014 è stato nominato team principal. Dopo 30 anni un team americano tornò a correre in F1. La squadra nel 2016 conquistò otto punti già al Gran Premio d’Australia 2016 con il sesto posto di Romain Grosjean. Haas chiuse la prima annata con 29 punti all’attivo e l’ottavo posto nella classifica costruttori.
Nulla a che vedere con i risultati del 2023. Dopo quasi 10 anni Steiner sarà sostituito da Ayao Komatsu. Il giapponese ha debuttato nel circus nel 2003 come ingegnere degli pneumatici per l’allora British American Racing (BAR). Nel 2011 divenne ingegnere di pista del russo Vitaly Petrov, prima di essere affiancato, dal 2012, al francese Romain Grosjean. L’ing. venne nominato Chief Race Engineer della Haas e nelle ultime annate è diventato il braccio destro di Gunther Steiner. Ora avrà la grande chance di superare il suo maestro. Molto dipenderà dalla fornitura dei prossimi motori Ferrari. Se la casa modenese farà dei grandi passi in avanti, tutte le squadre motorizzate con le PU Superfast potrebbero progredire.
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