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Curiosità

Quando “l’esercito” sbarcò in Formula Uno | Una scuderia da ricordare

In pochi avrebbero immaginato di vedere l’esercito in F1, ma in passato accade anche questo straordinario evento.

Attualmente in F1 si sta discutendo se far entrare in Team Andretti come undicesima scuderia, con l’ok definitivo che sembra ormai prossimo. La casa statunitense del leggendario campione del mondo del 1978 sta ragionando infatti su come intraprendere la propria avventura nel mondo delle corse, nonostante l’avversità da parte di molti Team.

F1 – Fuoristrada.it

In passato la situazione era però molto diversa rispetto a quella odierna, anzi non era per niente difficile vedere ogni anno una serie di nuove scuderie pronte a entrare in griglia. Infatti il concetto della qualifica in passato non era solo legato alle posizioni di partenza, ma si trattavano della possibilità di prendere parte alla gara oppure no.

Sono moltissime infatti le scuderie che hanno tentato la sorte in F1, lanciando anche dei piloti di buon livello, peccato che una volta arrivati con i grandi, non c’è stato modo alcuno di lottare e non c’è stato nemmeno modo di lottare in gara. Altre piccole scuderia sono durati pochi anni, ma nonostante questo hanno comunque ottenuto ottimi risultati.

L’esercito si sa che negli Stati Uniti è un qualcosa di molto importante, così come i personaggi che lo raffigurano. Uno di questi era Don Nicholas, un ex agente della CIA che per anni ha collaborato con gli USA in Oriente e una volta tornato ha deciso che per lui era giunto il momento di dire addio alle pallottole e ai cannoni. Risultava sicuramente molto più affascinante lottare in pista, per questo motivo diede vita alla Shadow.

Shadow in F1: da Jones a Hill, quanti campioni per l’ex soldato

La storia della Shadow in F1 iniziò nel 1973, anno in cui la scuderia decise di mettere sotto contratto due piloti molti diversi tra di loro. Da un lato lo spirito patriottico non poteva esimersi dal chiamare George Follmer, un piota statunitense che corse nella massima competizione internazionale solo in quella stagione, ottenendo anche un grande terzo posto in Spagna.

Shadow (Twitter – fuoristrada.it)

Il vero nome di grido era però legato a Graham Hill, pilota inglese a fine carriera che per due volte riuscì a vincere il Mondiale, nel 1962 e nel 1968. La scuderia dimostrò di avere delle buone qualità, anche se nel corso della stagione non arrivarono gli sviluppi che permisero di lottare nelle prime posizioni e di entrare in zona punti. Furono diversi i piloti di grido che furono chiamati dalla Shadow, ma quello che la rese grande fu Alan Jones.

Il “burbero” australiano nel 1980 sarebbe diventato campione del mondo con la Williams, ma nel 1977 ottenne il primo e unico successo con la Shadow. Quel girono Jones dimostrò di essere un grandissimo pilota ottenendo il successo nel GP d’Austria, un traguardo che lo portò a essere considerato come uno dei migliori piloti al mondo.

Negli anni a venire la Shadow ebbe modo anche di correre con Clay Regazzoni nel 1978, storico pilota della Ferrari, e Elio De Angelis nel 1979, colui che sarebbe diventato il compagno di Senna alla Lotus. Una grande scuderia che chiuse la propria esperienza dopo il GP in Sudafrica nel 1980, per una scuderia che è rimasta nella storia.

Francesco Domenighini

Sono Francesco Domenighini, sono nato a Brescia il 29/03/1995, e ho iniziato a scrivere con la pagina di calcio internazionale Footbola.it. Dal 2021 scrivo libri a tematica sportiva, in particolare di motori come "Le leggende della Formula 1" e "Ferrari: Storia di una passione rampante". A luglio uscirà il mio decimo libro "Mercedes: leggenda di una stella". Lavoro per Web 365 da gennaio 2022 e dal 2024 conduco la trasmissione "Zona 300", dedicata al mondo del motorsport, su Well Tv, canale 810 di Sky.

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