La Lancia Delta è una delle più grandi auto che si siano mai viste negli ultimi anni, ma questo modello in pochi lo ricordavano.
I tempi cambiano e si evolvono, ma ciò che rimane per sempre immortale e impossibile da modificare nel tempo è il blasone straordinario che generano alcune automobili. Una di quelle che sarà ricordata nella storia come uno dei migliori modelli che si siano mai visti è senza ombra di dubbio la Lancia Delta.
La casa piemontese ebbe modo di mettersi in evidenza con uno stile unico nel proprio genere e soprattutto dimostrò di aver creato quella che per tutti era la macchina perfetta per i rally. Era il 1986, quando la FIA capì che non era più possibile continuare con le automobili Gruppo B, ovvero dei prototipi che erano pensati solo per queste corse.
Il WRC stava vivendo la propria epoca d’oro in termini di seguito, motivo per il quale le strade erano stracolme di tifosi che volevano assistere a queste gare ad altissimo tasso adrenalinico. Si passò alle Gruppo A, con la Lancia che prima diede vita alla Delta HF 4WD, derivata dalla S4, e poi alla mitica HF Integrale.
Nel 1987 arrivò il titolo mondiale con il finlandese Juha Kankkunen e poi toccò nelle due stagioni seguenti al mitico Miki Biasion diventare l’unico italiano a laurearsi campione del mondo, se si esclude Munari che vinse in un’epoca in cui era riconosciuto solo il Mondiale costruttori. Grazie a quella sensazionale vettura da corse, la Delta divenne una delle macchine in assoluto più vendute nella propria epoca, per questo motivo la Lancia ebbe anche l’idea di progettare un modello avveniristico e particolare.
Nel 1992 la Lancia aveva deciso di dire addio al mondo dei rally, una scelta che ha causato pesanti ripercussioni sul blasone di questo marchio. La Integrale però non doveva di certo andare in pensione così velocemente o comunque non doveva essere l’ultima realtà di questo straordinario marchio di fabbrica del colosso piemontese.
Per questo motivo la sua evoluzione fu la Delta Zagato Hyena, un’auto che non ebbe di certo lo stesso successo della Integrale. Si tratta infatti di un veicolo che fu messa sul mercato per soli 25 esemplari e si presentava con una lunghezza di 399 cm, una larghezza di 174 cm e un’altezza di 124 cm.
La produzione avvenne nel Centro Stile Zagato, con questa automobile che si metteva in evidenza con un favoloso motore in grado di superare le prestazioni della Integrale. visto che arrivava a 250 cavalli. Il cambio era manuale e si divideva in cinque marce diverse ed era un modello che avrebbe dovuto diventare leggendario.
Dopo la presentazione del 1992 al Salone di Bruxelles qualcosa però andò storto. In principio infatti doveva essere prodotta per 500 unità, ma i costi di produzione e lo scarso interesse della clientela, comportò così uno stop alla fabbricazione di queste automobili. Una storia davvero sfortunata, per un’auto che aveva l’impossibile compito di far dimenticare la HF Integrale.
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