Vi sono incidenti che, veramente, hanno un impatto devastante sulla carrozzeria delle supercar. Guardate come è combinata questa Corvette.
E’ uno dei miti americani per antonomasia. Il punto di arrivo di tanti lavoratori americani con il pallino della velocità. La Corvette oggi sta cambiando pelle tra proclami elettrici e versioni SUV, ma nell’immaginario collettivo rimarrà sempre la biposto con motore anteriore più cool del mercato americano. L’errore più grande sta anche nello snaturare un mito per mettere le basi alla rivoluzione alla spina.
L’ultimo modello di Corvette ha già rappresentato una autentica rivoluzione, a tal punto da non essere nemmeno paragonabile alle serie precedenti. La nuova Z06 è la versione più estrema mai prodotta dalla Chevrolet. Sotto il cofano c’è un V8 aspirato da 5,5 litri che sprigiona 670 cavalli, abbinato ad un cambio automatico a doppia frizione a otto rapporti e alla trazione posteriore.
La nuova vision dei tecnici era quella di consentire a questa Chevrolet di prendere velocità in modo fulmineo, passando da 0 a 100 km/h in 2,6 secondi, grazie alla straordinaria potenza e al Launch Control. Per di più vi sono versioni ancora più estreme, come la Z07 con componenti aerodinamici che portano ad abbassare il peso. Si può avere una versione in carbonio con un impianto frenante migliore e gomme maggiorate. Le performance diventano quelle di una supercar e per questo motivo occorre non solo avere dei risparmi ma anche un bel manico.
Troppo spesso vi raccontiamo, invece, di automobilisti che si prendono dei rischi enormi alla guida per mettere in mostra la potenza di vetture che nascono per dare il meglio in pista. La Corvette base rappresenta un giusto mix. La sua storia è iniziata nel 1953 e non certo per arrivare a prestazioni di altissimo profilo. Il modello C6 normale è riconoscibile a colpo d’occhio dal cofano anteriore rialzato e fornito di presa d’aria suppletiva.
Una Corvette a pezzi
Il tratto distintivo della muscolosa vettura americana è il suo motore V8 con i suoi 513 cavalli erogati a 6300 giri/min e a una coppia di 637 Nm a 4800 giri/min giri, garantiti da un propulsore V8 di 90° da 7 litri messo in posizione anteriore longitudinale. Con una distribuzione a 2 valvole per cilindro ad aste e bilancieri con punterie idrauliche, questo motore a benzina arriva fino ai 7000 giri/min e, solo in prima marcia, riesce a toccare i 105 km/h.
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Tutto questo significa che già in seconda marcia questa vettura può andare molto sopra i limiti di velocità imposti dal codice. Il motore presenta delle bielle in titanio che pesano il 30% in meno di quelle della Corvette C6 6.0 da 431 CV. La lubrificazione del motore è a carter secco. La trazione è posteriore come il cambio che è in blocco col differenziale autobloccante. Ecco la nuova C8.
E’ alluminio il telaio ed alcuni supporti sono in magnesio. Una vettura da sogno che nelle immagini di Supercar.fails vedete a pezzi. Peccato perché si tratta ancora oggi di una supercar anni luce avanti. I parafanghi sono in carbonio. Le sospensioni, invece, sia all’avantreno che al retrotreno, a quadrilateri in alluminio con singola balestra trasversale in materiale composito, ammortizzatori a gas e barra antirollio. Ora è tutto a pezzi. Si salvano solo fari posteriori.