La Scuderia modenese crede nella possibilità di tornare a lottare per le posizioni di vertice, seguendo il diktat di Elkann. Ecco la strategia escogitata dagli uomini Ferrari.
La Ferrari ha chiuso al terzo posto della graduatoria costruttori nel 2023. Un risultato non in linea con i proclami di inizio stagione. Si sentiva l’esigenza di un cambio di rotta dopo i deludenti risultati della scorsa era ibrida. La Rossa non vince un riconoscimento iridato costruttori dal 2008. Ci è andata vicinissimo con Fernando Alonso e vicino con Sebastian Vettel, ma oramai sono passati più di 15 anni.
Il nuovo corso targato Leclerc – Sainz, sin qui, si è dimostrato un fallimento. I ferraristi non hanno mai avuto in dote un’auto da Mondiale. In 5 anni a Maranello il monegasco, nonostante un talento cristallino, ha collezionato appena 5 vittorie. Lo spagnolo ha vinto 2 Gran Premi in 3 anni. Si tratta di numeri impietosi, anche perché la concorrenza ha dominato in lungo e in largo. Se Mercedes ha fatto incetta di titoli dal 2014 al 2021, la Red Bull Racing è tornata al top con Verstappen, dopo l’epopea targata Vettel.
Il 2022 era cominciato nel giusto verso per la Rossa. La F1-75 sembrava essere un’auto agile nei tratti misti e molto veloce sul dritto. Il tutto è durato qualche mese perché poi è salita in cattedra la Red Bull Racing motorizzata Honda e sono stati dolori per tutti. Charles a causa di problemi tecnici, errori strategici e sbagli personali alla guida ha dissipato un grande vantaggio sul numero 1 della griglia.
Se nella prima annata a bordo delle nuove wing car il pilota della FDA ha chiuso almeno al secondo posto, nel 2023 le cose sono peggiorate con un quinto posto finale e 0 trionfi all’attivo. Per un giovane in rampa di lancio si è trattata di una mazzata. Ora i tecnici stanno rielaborando, praticamente, da zero la vettura, provando ad avvicinarsi al concetto ad effetto suolo della rivale austriaca. Il rischio è sbagliare progetto, rendendo vano ogni tentativo di lottare per il Mondiale.
Il 95% della prossima vettura sarà nuovo, secondo Vasseur. Vorrà dirà che si salverà lo stemma sul musetto e poco altro. E’ la dimostrazione pratica che in Ferrari hanno sbagliato tutto e ora stanno correndo ai ripari. Non riuscire ad indovinare il nuovo progetto vorrebbe dire altri 2 anni infernali. La nuova vettura sarà presentata il prossimo 13 febbraio.
Si tratterà di un nuovo inizio, in totale rottura con la F1-75 e la SF-23. Si è provato a rimediare ad alcuni errori fatti in precedenza, ma ora c’è bisogno di una rivoluzione. In sostanza ci si è resi conto che il concept della SF-23 non potesse in alcun modo essere vincente, nonostante gli aggiornamenti apportati in corso d’opera. In intervista ad AMuS Enrico Cardile ha specificato tutti i vari step dello sviluppo della SF-23.
“I primi risultati si sono visti al Gran Premio di Spagna con un nuovo sottoscocca e nuovi sidepod. A questo è seguito un secondo passo nelle stesse aree al GP d’Austria. Ma poi abbiamo riscontrato i limiti dell’architettura della nostra auto. Il telaio esistente non ci consentiva di apportare modifiche. Ecco perché la vettura per il 2024 sarà un nuovo inizio. Ci atteniamo all’obiettivo che ci siamo posti dopo la valutazione iniziale. Ma abbiamo dovuto renderci conto che possiamo raggiungere questo obiettivo solo con una vettura completamente nuova”, ha sancito Cardile. Ora dalle parole si dovrà passare ai fatti.
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