Le Jeep sono famose anche per le super performance sullo sterrato. Ecco una dimostrazione pratica di cosa può fare una XJ.
Il marchio americano, fondato a Toledo nel 1941, ha avuto un impatto così forte sull’industria delle vetture a ruote alte che, ancora oggi, le 4X4 si identificano come Jeep. La Cherokee XJ è stata la vettura che, a livello internazionale, ha avuto più impatto, dopo la Wrangler che derivava dalla mitica Willys CJ. Nel suo segmento dei SUV, anche la XJ ha fatto la storia, vendendo per quasi 20 anni il medesimo modello.
Fu lanciata nel 1984 nella versione a due o quattro porte, a trazione posteriore o a quattro ruote motrici. E’ stato il primo fuoristrada americano concepito secondo il concetto dell’unibody, ovvero carrozzeria e telaio erano completamente integrati. Di fatto questo modello potrebbe essere visto come un anticipatore dei SUV che oramai dilagano sulle nostre strade attuali. Era un’auto ancor più trasformista, potendo passare “da camion a limousine“, in base alla percezione del cliente.
Al di là di tutto è stato un modello importantissimo per l’evoluzione dei fuoristrada. Il suo stile squadrato e massiccio è diventato la chiave del successo anche per altri competitor che si sono ispirati al marchio Jeep. A differenza degli Sport Utility Veichle moderni, la prima serie della Cherokee, RWD o 4WD, risultava irrefrenabile su qualsiasi superfice. Non aveva paura di sporcarsi.
Già nel 1978 c’era l’idea di costruire un mezzo irrefrenabile. Con l’esperienza acquisita sul campo di battaglia nella WWII, la Jeep sapeva come rendere speciale le sue vetture. Il design non convenzionale migliorò la durata della XJ e le capacità fuoristradistiche, come vedrete in basso. In sostanza il trend attuale delle vetture a ruote alte, negli Stati Uniti, fu anticipato dal lancio della prima serie della Cherokee.
Jeep, un bestione irrefrenabile
La Jeep Cherokee fu la prima con un telaio a scalette integrato in un’unica unità monoscocca anziché nella tradizionale struttura separata corpo su telaio. Risultò leggerissima e briosa, grazie al nuovo motore a 4 cilindri da 2,5 L. I modelli a due porte, tuttavia, ricevevano porte più lunghe e sedili anteriori che potevano ripiegarsi in avanti per rendere più facile l’ingresso dei passeggeri posteriori.
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Tutte soluzioni che oggi ci appaiono normali, ma ai tempi erano idee spettacolari. La XJ arrivò in Europa e fece subito i botti. Le prime versioni venivano fornite solo con il motore a sei cilindri in linea da 4,0 litri. Il motore a quattro cilindri da 2,3 litri non giunse nel Vecchio Continente fino al 1995. Orami si era già creato un nuovo mito e tutti volevano una Jeep. La compatta XJ Cherokee di American Motors, dopo quasi 15 anni di produzione, doveva essere sostituita da un modello nuovo e più grande noto come ZJ ma fu sempre ritardato, perché sul mercato la CJ volava.
La sua popolarità è rimasta intatta anche al giorno d’oggi. Le generazioni successive non si possono nemmeno paragonare alla prima serie. La prima full electric è interessante, ma non per affrontare le sfide off-road. Guardate cosa sono in grado di fare sullo sterrato le XJ. Si tratta di auto, davvero, da sogno per coloro che amano l’off-road nudo e crudo.