Per la Tesla il momento è molto delicato, ed ora arriva una notizia che preoccupa tutta l’Europa. Ecco quali sono gli effetti.
Il marchio Tesla è il leader mondiale per quello che riguarda le auto ad emissioni zero, con vendite spaventose ad ogni anno. Tuttavia, il vento sta cambiando con l’arrivo di una grande quantità di case concorrenti soprattutto dalla Cina, che vogliono puntare a sfidare la compagnia di Elon Musk, grazie a delle tecnologie davvero notevoli ed a dei prezzi che sono spesso più bassi e che per questo attirano di più la clientela.
Inoltre, per la Tesla ci sono dei problemi che ora vanno ben oltre le vendite e l’arrivo di marchi che vogliono tenerle testa, dal momento che in un paese europeo sono in corso delle dure proteste. Di certo, la compagnia di Elon Musk non ne sta uscendo bene, e con ciò intendiamo anche il lato umano, quello che riguarda l’interesse verso i propri lavoratori.
Tesla, ecco perché in Svezia è in corso il caos
Dall’ormai lontano 27 di ottobre c’è in corso uno stato di agitazione in Svezia, con lo sciopero che è partito da un ristretto gruppo di meccanici che si è poi esteso a macchia d’olio. Esso è stato dichiarato dalla IF Metall, dopo che la Tesla si è rifiutata di firmare un accordo che portasse all’adeguamento di alcuni contratti su vari punti, tra cui i benefit e gli orari di lavoro dei dipendenti. Elon Musk e soci hanno deciso di tirare dritto e di evitare la firma, ed ora ne stanno pagando le conseguenze.
Infatti, nelle ultime ore è arrivato un annuncio che non può non preoccupare i vertici, dal momento che la produzione di un modello amatissimo è a rischio. Infatti, i lavoratori della Hydra Extructions hanno annunciato di voler aderire allo sciopero, e si tratta di una 50ina di persone impegnate nella produzione di profilati ed altre parti in alluminio, che risultano essere fondamentali per la Gigafactory di Berlino.
Esso è il centro di produzione europeo della Model Y, e da qui ne escono circa 5.000 a settimana. Senza questi materiali, c’è il rischio che la produzione dell’auto più venduta in Europa si fermi, oltre a tanti altri problemi in arrivo.
A questo punto, tra la Tesla ed i sindacati svedesi è necessario trovare un accordo, anche perché rischia di scatenarsi quello che è il più classico degli effetti a catena. Quello che è accaduto in Svezia potrebbe infatti avvenire anche da molte altre parti se queste condizioni difficili di lavoro venissero riscontrate, ricordando però che in Svezia un blocco del genere causa problemi più importanti.
Infatti, lì si sono fermati anche i portuali ed i trasportatori, che sono in continuo contatto con la fabbrica di Berlino, e che spediscono anche le auto da consegnare. Senza di loro, tutto si blocca, e c’è da dire che non poteva essere paese peggiore, sul suolo europeo, a dichiarare lo stato di agitazione. Vedremo quelle che saranno le soluzioni, per una situazione davvero molto complessa.