Tra le classifiche che vanno per la maggiore sui siti di auto, c’è quella delle più brutte mai prodotte. E c’è una costante “italiana” purtroppo.
Il web è pieno di classifiche che riguardano le auto: dalle più potenti alle più costose, passando per quelle più bizzarre a quelle più rare. Ma ovviamente tra quelle che ogni casa cerca sempre di evitare di conoscere c’è quella dell’auto più brutta mai prodotta. Sui siti specializzati in motori ne esistono diverse, anche redatte da nomi autorevoli. E facendo una sorta di confronto, purtroppo nella top-20 emergono quasi sempre gli stessi risultati, segno evidente che purtroppo la critica è concorde sui giudizi negativi relativi a certe vetture.
E’ vero, definire bella o brutta un’auto è sempre soggettivo, ma c’è chi ha provato a mettere insieme i pareri di diversi siti specializzati e ha stilato una classifica più obiettiva possibile. Quello che emerge purtroppo però è che ci sono ben cinque macchine italiane coinvolte, e sicuramente non è un vanto per il nostro Paese, che tra le proprie fila annovera marchi come Lamborghini e Ferrari, solo per citarne alcuni, che hanno fatto della bellezza un loro vanto nel mondo.
L’auto più brutta di sempre italiana
Secondo gli esperti, la più brutta è la Ford Scorpio, automobile di segmento E prodotta nello stabilimento di Colonia in Germania dal 1985 al 1999 per rimpiazzare la Granada, che però ha decisamente colpito per le sue forme non appetibili per la maggior parte del pubblico. Sul podio, nonostante non sia ancora uscita in produzione, c’è già la Tesla Cybertruck, che rischia di essere anche in termini di vendite uno dei più colossali flop della storia delle quattro ruote.
A completare il terzetto di testa la SsangYong Rodius, una monovolume stile crossover prodotta dal 2004 al 2019 dalla casa automobilistica sudcoreana e disegnata da Ken Greenley, ex direttore del corso di design automobilistico del Royal College of Art di Londra ma un vero flop stilisticamente parlando. A seguire la Simca 1000 e la NSU Prinz, e spunta anche l’Aston Martin Lagonda. Ma al settimo posto ecco che la critica è unanime: c’è un’italiana ed è sempre lei purtroppo.
La prescelta è la Fiat Multipla, che fu un successone nella serie prodotta dal 1956 al 1967 ma che ha colpito per le sue linee decisamente da dimenticare nella sua nuova veste presentata al pubblico nel 1998. Un’auto di cui si parla ancora oggi per un possibile ritorno, ma che gli esperti vorrebbero proprio lasciare in un cassetto. E pensare che all’inizio riscosse anche un ottimo riscontro, tanto che nel 1999 il Museum of Modern Art di New York la inserì nella sua mostra Different Roads come uno degli esempi delle nuove tendenze della motorizzazione di massa.
Un’auto dalle forme stravaganti fuori, caratterizzata da un vistoso “scalino” con due fanali tra cofano e parabrezza, ma anche dentro non scherzava, visto che la plancia aveva linee molto audaci, inoltre poteva ospitare sei persone, di cui tre davanti, un inedito per l’epoca. Peccato che come vendite non decollò mai veramente e la rivista TIME l’ha inserita anche tra le “50 peggiori auto di tutti i tempi”.