Svolta epocale nel mondo dell’automotive, il nuovo carburante “green” è già a disposizione, è la risposta all’elettrico?
Il mercato dell’automobile è in fortissimo cambiamento con l’arrivo dell’elettrico che sembra destinato a cambiare radicalmente un settore rimasto pressoché immutato da oltre un secolo, in risposta a questa nuova tecnologia sembra però prendere sempre più piede un nuovo combustibile bio che promette di limitare drasticamente le emissioni nocive.
Senza dubbio le auto elettriche saranno in grado di limitare drasticamente il livello di emissioni di CO2 ma sono tantissimi gli ostacoli che questo mercato è chiamato a superare. Attualmente i costi di produzione più alti rendono i veicoli elettrici ancora difficilmente accessibile a tutti e l’Italia è una delle nazioni in cui tale evidenza è più marcata, soprattutto guardando ai dati delle immatricolazioni avvenute nel 2023, che riguardano l’elettrico solo per il 3.9%. Per tamponare il problema delle emissioni, dunque, potrebbero essere altre le soluzioni più accessibili ed immediate, ed una è già disponibile per tutti.
Nonostante la maggior parte delle case automobilistiche si stia gettando nel mercato dell’elettrico, sono molte quelle che non hanno ancora pianificato una riduzione evidente della produzione di veicoli alimentati a diesel, veicoli che riscuotono ad oggi ancora molto gradimento da parte dei consumatori.
I dati delle immatricolazioni parlano chiaro, nell’ultimo anno oltre il 16% delle nuove immatricolazioni a livello europeo ha riguardato auto diesel, a testimonianza dell’appeal che queste vetture sono ancora in grado di generare. L’affidabilità garantita dai motori diesel e la comodità dell’utilizzo di questo carburante sono difficili da abbandonare dal mercato, soprattutto per coloro che utilizzano la propria auto per spostamenti su tratte medio lunghe.
La buona notizia, tuttavia, è che la produzione di biodiesel è aumentata in maniera esponenziale negli ultimi anni e sempre più pompe di benzina stanno versando nelle loro cisterne questo prodotto che non limita le prestazioni ma limita di molto le emissioni nocive e che, dunque, potrebbe essere il mezzo per “traghettare” la mobilità verso un futuro sostenibile al 100%.
Il biocarburante HVO, ovvero Hydrotreated Vegetable Oil, è un prodotto proveniente da scarti come olio vegetale per frittura esausto o scarti di grasso animale, oltre che di oli generati da colture non in competizione con la filiera alimentare. Questo gasolio è dunque rinnovabile e sono centinaia le stazioni di servizio che offrono questo servizio, per lo più legate al marchio Tamoil ed Eni, usufruibile da vetture euro 6 e da alcune euro 5, o comunque da tutte quelle che abbiano la sigla XTL sullo sportellino o sul libretto.
Una soluzione per milioni di automobilisti che potrebbe aiutare nel combattere le emissioni nel frattempo che il mercato dell’elettrico si evolva, abbattendo gli ostacoli che lo contraddistinguono, e che diventi accessibile a tutti. Una buona notizia da non sottovalutare e che dovrebbe farci riflettere, la sostenibilità ambientale è un fattore che riguarda tutti noi e la scelta di aiutare l’ambiente potremmo probabilmente già iniziare a farla scegliendo il giusto distributore sotto casa.
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