Una brutta notizia ha colpito in queste ore la Tesla, con Elon Musk che può davvero pagarla cara. Ecco cosa è stato deciso.
Per il marchio Tesla il 2023 è stata una continua altalena tra periodi positivi e negativi, dopo un 2022 che era stato da incubo. Elon Musk ha avviato una vera e propria guerra dei prezzi, decidendo di abbassare i costi di acquisto della propria gamma per cercare di alzare le vendite, che lo scorso anno erano arrivate a dei minimi storici, un vero e proprio disastro per un’azienda di questo tipo.
La risposta positiva c’è stata, dal momento che le vendite sono aumentate ed anche di parecchio, ma la Tesla è tornata a far fatica nel corso dell’estate, con una decisa perdita che ha fatto infuriare gli azionisti. Infatti, il valore delle azioni è nettamente peggiorato ed Elon Musk non ha molto da sorridere, anche per via dell’importante concorrenza cinese che sta sbancando nel mondo delle quattro ruote.
La casa con sede ad Austin, in Texas, ha ora un’altra vera e propria bomba ad orologeria da affrontare, dal momento che in un paese europeo è in corso uno sciopero dato da un braccio di ferro che c’è con i sindacati del luogo. Una decisione, quella del magnate sudafricano, che rischia di rivelarsi un vero e proprio boomerang in vista del futuro.
Tesla, brutto colpo per Elon Musk con lo sciopero in Svezia
C’è un vero e proprio caos che è scoppiato in casa Tesla, dal momento che in Svezia c’è uno sciopero in corso da un mese. Infatti, la compagnia di Elon Musk si è rifiutata di firmare un accordo collettivo con i meccanici, scatenando la furia dei sindacati del paese del Nord Europa. Secondo quanto emerge, la protesta che è iniziata già da parecchio tempo potrebbe ulteriormente crescere.
Anche i lavoratori portuali hanno deciso di unirsi a questa polemica, ed hanno deciso di rifiutarsi di scaricare le auto elettriche in alcuni porti del paese. Ovviamente, ciò scatena un lungo effetto domino, in quanto le concessionarie non possono ricevere i modelli da consegnare ai clienti, in un paese in cui le auto elettriche vanno a ruba.
La Tesla si è infatti rifiutata di firmare un accordo collettivo con il sindacato IF Metall, ed ora, come detto, i portuali, ma anche gli addetti alle pulizie dei vari impianti, sono vicini allo stato di agitazione. Le proteste sono legate a delle condizioni di lavoro molto negative e salari non all’altezza, cosa che non è più ben accettata da chi lavora negli stabilimenti, con gli scioperi che non sembrano destinati a fermarsi.
La situazione non accenna a migliorare, ma è in una fase di stallo che punta al peggioramento. Infatti, la compagnia di Elon Musk non pare pronta per firmare l’accordo, e questa continua tensione non aiuta. Di certo, i lavoratori svedesi non arretreranno di un millimetro, ma anche la casa statunitense sembra altrettanto ferma sulle proprie posizioni. Vedremo a breve come si risolverà la vicenda.