Chi è il santo patrono degli automobilisti? Può sembrare uno scherzo, eppure esiste davvero e ha una storia abbastanza particolare.
Tutte le categorie hanno un santo patrono, per quanto strano possa sembrare alle volte. Lo stesso vale anche per gli automobilisti, sebbene chiaramente all’epoca d’oro dei santi e dei martiri cristiani i motori a scoppio fossero ben lontani dall’essere anche solo immaginabili. Ma, si sa, questi sono dettagli che non possono certo ostacolare la formazione di simili tradizioni, e così oggi chi va in auto e ha particolari inclinazioni religiose può lo stesso affidare le sue preghiere a qualcuno.
Forse non tutti lo sanno, ma il santo patrono degli automobilisti non solo esiste, ma ha anche una storia particolare. Si tratta di San Cristoforo e, a scanso di equivoci, quando venne martirizzato di sicuro non poteva aver mai visto un’automobile. Secondo la tradizione cristiana, sia cattolica che ortodossa, la sua morte è avvenuta in Licia, nel sud ovest dell’attuale Turchia, nell’anno 250 d.c., ai tempi in cui l’Impero Romano era governato da Decio.
La storia lo descrive come un uomo di statura imponente, un barbaro che un giorno, però, scoprì la religione cristiana e vi si convertì. La sua nuova fede gli provocò non pochi problemi, visti i tempi non proprio favorevoli, e Cristoforo (non ancora santo) venne arrestato, torturato e infine ucciso tramite decapitazione. La sua storia ebbe grande impatto sui cristiani antichi, e già nel 452 si potevano trovare chiese e monasteri a lui dedicati, soprattutto nell’Impero d’Oriente.
Va bene, ma cosa c’entra tutto questo con gli automobilisti? Esiste una nota leggenda relativa al salto orientale, secondo cui dopo la conversione decise di mettere la sua forza portentosa al servizio dei più deboli. Un giorno, un fanciullo gli chiese di portarlo dall’altra riva di un fiume, e San Cristoforo se lo caricò sulle spalle e iniziò a guadare il corso d’acqua, ma più avanzava e più il bambino sembrava pesare.
Cristoforo riuscì a portare il ragazzino sull’altra sponda, al che questi gli rivelò di essere in realtà Gesù! Questa piccola leggenda ha fatto sì che fin dai tempi antichi il santo venisse invocato dai viaggiatori e dai conducenti di veicoli, come carri e carrozze. Tra di essi si diffuse la frase “Guarda San Cristoforo e vai tranquillo!”, che era una sorta di “Buon viaggio!” dell’epoca. Arrivati, diversi secoli dopo, tempi più moderni, il santo patrono ha abbracciato anche i viaggiatori più meccanizzati.
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