Non crederete ai vostri occhi. Hanno stravolto un gioiello dell’epoca per una customizzazione no sense. Ecco cosa hanno combinato ad una meravigliosa Jaguar.
Quando si va a modificare la linea estetica di una vettura leggendaria si possono commettere clamorosi errori stilistici o meccanici se si mettono le mani sotto la carrozzeria. Per ragioni di tuning o semplicemente di performance in pista, da sempre alcune auto sono passate tra le mani di esperti meccanici.
Inevitabilmente si tratta di operazioni che, comunemente, vengono svolte su auto di media / bassa qualità. Di rado vedrete iconiche auto inglesi o italiane, completamente, trasformate. Il rischio è di andare a deprezzare dei capolavori assoluti. Quando si vanno ad effettuare modifiche al telaio o al motore non si può tornare indietro, idem vale per la riverniciatura. Sul mercato dell’usato valgono, inevitabilmente, di meno.
Tutto ciò che rimane fedele all’originale conserva un valore, chiaramente, superiore rispetto a mezzi trasformati di sana pianta. Per di più le personalizzazioni possono anche subire un processo di deterioramento repentino. Alcune modifiche possono essere cool in un certo periodo storico e diventare, estremamente, pacchiane dopo anni, soprattutto se si tratta di capolavori di stile come le Jaguar.
Si tratta di vetture britanniche che hanno fatto la storia nell’industria dell’Automotive per il loro stile classico ed unico al mondo. L’eleganza, una volta sottoposta a tuning, di un’auto si perde quasi sempre. C’è la volontà di farsi notare in giro per una colorazione speciale o per una decalcomania, senza soffermarci sulla questione legata al sound ritoccato.
La fine di una icona inglese
Le auto d’Oltremanica hanno caratteristiche straordinarie. Mantengono anche quotazioni piuttosto elevate sul mercato dell’usato. Per tutti questi consigli vi sconsigliamo di ripetere le azioni effettuate dai garagisti in basso. Per quanto esperti hanno, completamente, stravolto una piccola grande icona del Motorsport britannico per pomparla all’inverosimile. E’ arrivato un altro colpo basso per gli appassionati della Jaguar.
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Prendete una Jaguar E-Type 2+2 del 1969 con un motore a sei cilindri in linea 2JZ-GTE e montate un 3,0 litri 2JZ-GTE in grado di erogare 750 CV. Il motore usa pistoni CP 10:1, aste Carrillo, nuova testa USDM, turbocompressore BorgWarner EFR 8474 e intercooler Vibrant. Tutto è gestito da una ECU Link G4 Fury su un cablaggio Wiring Specialties. Gli interni sono minimal e presentano una serie di sedili Tillett con imbracature Schroth e circondati da un roll-bar personalizzato.
Un display digitale mette in mostra tutte le informazioni sul motore dietro un volante. Come è emerso sulle colonne di engineswapdepot.com, è uscito fuori un mostro (in tutti i sensi a nostro parere) con una accozzaglia di componenti. Le sospensioni anteriori personalizzate con freni a disco sono di una Chevrolet Corvette del 2003.
La sospensione posteriore, ereditata da una BMW E60 535i con freni a disco BMW 535i del 2010, non ha alcun nesso logico. Matt Thorsson e Jason Mohon hanno lavorato sulla carrozzeria e Vinny Thorsson ha rivestito tutto con vernice blu. Lasciamo giudicare a voi il risultato finale, guardando il video IG di faruk.kugay.