La Mini è uno dei modelli più iconici in assoluto, ma oggi vi racconteremo un aneddoto pazzesco. C’è di mezzo anche la Toyota.
Chi ama il mondo delle quattro ruote conoscerà perfettamente i vari modelli che sono disponibili sul mercato, ma anche quelli che ne hanno fatto la storia in passato. Tra di essi non può non essere citata la Mini, che nella sua prima versione uscì sul mercato nel lontano 1959. Venne prodotta dalla British Motor Corporation, e pensate che è stata costruita per ben 41 anni, visto che uscì dalla produzione soltanto nel 2000.
L’auto fu talmente di successo che fu venduta nel mondo anche sotto la licenza di altre case automobilistiche, segno di un successo planetario che ancora oggi è ricordato da tutti. Il marchio britannico ha deciso di realizzarne una versione più moderna nel 2001, un veicolo di Segmento B realizzato sotto la gestione del costruttore da parte della BMW, che è la proprietaria del brand.
Il tutto nacque da molto lontano, quando la BMW acquisì la BMC, ovvero la British Motor Corporation, nel 1994, con i vertici della casa di Monaco di Baviera che ebbero subito l’idea di realizzare una Mini più moderna, che potesse cavalcare l’onda di quella originale. Il successo, come potrete immaginare, fu enorme, ed ancora oggi ne esistono diverse versioni, con alcune di esse che hanno abbracciato anche la mobilità elettrica.
Mini, ecco perché c’è di mezzo la Toyota in quest’auto
Vi starete sicuramente chiedendo cosa possa avere a che fare la Toyota con un’auto come la Mini, anche perché un minimo dubbio potremmo già avervelo tolto. Infatti, la vettura britannica è stata costruita sotto la gestione della BMW, per cui la casa giapponese non ha di certo tra le mani quote societarie o cose di questo tipo.
Tuttavia, la Toyota ha messo in atto una breve collaborazione tecnica con la Mini, fornendo il motore alla One D nel 2003. L’auto era spinta da un motore 4 cilindri common rail di origine Toyota, di 1,4 litri e con potenza massima che poteva toccare i 75 cavalli. Considerando che si tratta di un modello di vent’anni fa e con dimensioni da citycar, si trattava di un risultato non poi così malvagio.
Nel 2004 arrivò anche la Mini Cabrio dotata di un tetto apribile in tela, che fu un vero e proprio successo, in un’epoca in cui le vetture scoperte andavano ancora molto sul fronte delle vendite, mentre oggi la situazione si è ribaltata. I motori erano gli stessi di quella presentata poco fa, ovvero quelli di derivazione Toyota, ad eccezione di una versione a gasolio con la quale la casa del Sol Levante non aveva nulla a che vedere.
Inoltre, vennero aggiunte le elaborazioni della John Cooper Works, che portarono ad aumentare la potenza sino a 200 cavalli. Dunque, per chi non lo avesse saputo, esistono alcuni modelli di Mini che sono spinti dal motore Toyota, anche se è bene ricordare che oggi ciò non avviene più, con la partnership che si è esaurita pochi anni dopo il suo inizio.