La Renault ha realizzato tanti modelli indimenticabili, ma ce ne sono alcuni che sono sopra a tutto il resto. Eccone un esempio.
Il marchio Renault è uno di quelli più chiacchierati del momento, visto il suo importante impegno in chiave emissioni zero. La casa della Losanga sta puntando tutto sulla gamma E-Tech, ovvero quella legata a motori ibridi ed elettrici, e c’è da dire che le vendite non stanno andando così male come accade ad altri brand che si sono convertiti alle vetture spinte a batteria.
La Renault ha una storia lunghissima nel mondo delle quattro ruote, e tra i modelli più interessanti e più venduti c’è senza dubbio la Clio. Nella giornata di oggi, vi parleremo della Clio più incredibile che si sia mai vista, dotata di una potenza fuori dal comune ed anche di un prezzo non certo economico. Andiamo a scoprire tutti i segreti di questo gioiello.
Renault, quella strepitosa Clio V6 che tutti voi ricorderete
Nel marzo del 2001, la Renault tolse i veli alla Clio V6, una delle vetture più incredibili e spregiudicate della storia recente delle quattro ruote. Per essere una compatta, c’è da dire che rientra sicuramente nelle più cattive che si siano mai viste, per via di un design sportivo e bombato, soprattutto nella parte posteriore, che la fanno somigliare ad una vera e propria auto da corsa, pur con dimensioni da “piccola”.
La prima versione di una Clio così estrema fu svelata al Salone di Parigi del 1998, dunque, quasi tre anni prima del lancio definitivo del modello V6. Essa era derivata direttamente dal Clio Trophy, che come potrete immaginare, era una competizione riservata alle auto da corsa vere e proprie. La produzione partì in forma ufficiale nel 2000, prima in Svezia per poi spostarsi nello stabilimento Alpine in Normandia, a nord della Francia.
Il motore della Clio era davvero qualcosa di pazzesco, ed era anche ben visibile a chi la guardava essendo montato subito dietro i sedili posteriori. Si trattava di un 3.0 ESL da ben 230 cavalli, un tre litri aspirato che aveva anche un sound di un certo livello. Esso contava oltre 7.000 giri al minuto, con una coppia da 3.000 Nm. Essa veniva erogata già a metà dei giri motore, con delle prestazioni strepitose.
Infatti, la velocità massima era di 244 km/h, con un’accelerazione che portava ai 100 km/h partendo da fermi in 6,5 secondi. Parliamo di performance da supercar, e nessuno avrebbe mai immaginato di poterne trovare di così elevate in una compatta, soprattutto del marchio francese, che raramente faceva segnare dati di così grande impatto sul fronte prestazionale.
Tra i suoi problemi però, c’era una maneggevolezza che la rendeva molto difficile da controllare alle alte velocità. La potenza del motore era difficile da gestire, con la Renault che nel 2002 lanciò la Phase II, con un passo ed una carreggiata più lunghi. Inoltre, vennero introdotte anche delle sospensioni maggiorate e delle barre antirollio più grandi. Il prezzo era di circa 40.000 euro, e questo gioiello è rimasto nella storia per ciò che regalava ai proprietari.