Il Motorsport è pericoloso e non è solo uno slogan. Da sempre le categorie più competitive hanno condotto molti piloti alla morte o ad infortuni serissimi.
Chi si avvicina al Motorsport, generalmente, è consapevole dei rischi connessi alla velocità. Che si tratti di ruote coperte o scoperte il pericolo è massimo. Non vi sono mai situazioni semplici da gestire, specialmente nella primissima fase dove c’è anche maggiore inesperienza nei driver. Basti pensare agli incidenti del tre volte campione del mondo, Max Verstappen, in una prima fase di carriera in F1 rispetto alla perfezione attuale.
Sin da bambini i driver sono abituati a dare il massimo sul piano della competitività in pista. Hanno, chiaramente, la spinta a non demordere, anche forgiati da genitori appassionati. Inevitabilmente sono proprio i padri a spingere i bambini ad eccellere sulle due e quattro ruote. Quasi tutti i piloti del mondo iniziano con i kart.
Poi in base alle possibilità che si presentano e alle chance economiche si intraprendono strade diverse. Negli Stati Uniti la NASCAR ha sempre avuto uno spazio importantissimo. Nel cuore dei fan c’è l’idea che lo spettacolo delle potentissime vetture a ruote coperte rappresenti l’essenza del Motorsport, tra ovali percorsi a velocità folli ed incidenti a catena pericolosissimi.
Motorsport, i rischi clamorosi della NASCAR
Il mitico Dale Earnhardt Jr. ha ammesso una grande preoccupazione dopo la All-Star Race del 2023 a North Wilkesboro. Nel suo podcast, il membro della NASCAR Hall of Fame, ha discusso del ritorno dell’All-Star Race su una pista che per lui è iconica: North Wilkesboro. Vi sono delle forti perplessità anche in merito al futuro di questo sport con le sempre più care corse automobilistiche Next Gen su piste brevi. Ecco la scelta del campione F1.
Quando la NASCAR Cup Series è tornata a gareggiare sullo short track di 0,625 miglia per la prima volta dal 1996. Le gare di Coppa torneranno ancora una volta sulla pista storica, Junior, ma perché vi saranno ancora problemi. “Quindi spero che NASCAR e Goodyear sappiano cosa hanno valutato. So che sanno perché l’hanno visto – ha affermato Earnhardt – Spero solo che in qualche modo questo sia un catalizzatore per incoraggiarli a prendersi dei rischi su quello che stiamo facendo sulle piste corte“.
Non si tratta solo di gomme, ma comunque rappresentano un componente determinante. C’è una combinazione davvero essenziale a North Wilkesboro e nel tipo di gara che abbiamo visto sugli short track negli ultimi due anni. “Sono terrorizzato, Mike, che se non lo facciamo nel modo giusto, se non invertiamo la rotta, non cambiamo la direzione o non cambiamo la percezione dell’opinione di tutti su questa macchina Next Gen che va su binari brevi. Ho paura di continuare a perdere opportunità sui binari corti“.
L’All-Star Race è tornata a North Wilkesboro, ma sarà ripavimentato. La ripavimentazione dovrebbe risultare fantastica. Passi da gigante rispetto al passato, ma il livello di sicurezza rimarrà un problema. La NASCAR riuscirà a risolvere i patemi sugli short-track prima del 2024? Sulla base dei commenti di Earnhardt, se l’organo di governo dovesse sbagliare approccio, le cose potrebbero mettersi molto male e, cosa più inquietante, segnare la rovina per North Wilkesboro e altri noti percorsi brevi.