La Mercedes è tra le case costruttrici più apprezzate al mondo. Vi sono stati, però, dei problemi in ordine ad un motore diesel di due modelli di punta.
Le vetture Mercedes, da sempre, sono sinonimo di eleganza, tecnica e qualità eccelsa. Chi acquista una vettura della Stella a tre punte lo fa soprattutto per un design all’avanguardia e dei motori con performance altissime. Nel corso degli ultimi 20 anni la casa di Stoccarda ha portato avanti una strategia di svecchiamento, allargando a dismisura la gamma.
Un tempo le Mercedes erano viste per lo più come auto mastodontiche ad appannaggio di una fascia di adulti ed anziani. Con il lancio di modelli molto popolari per i giovani, come la Classe A, l’approccio di una nuova gen è cambiato. Le vetture teutoniche di fascia entry level sono diventate molto desiderate dai giovani. Hanno avuto una crescita, in termini, di volumi di vendita clamorosa.
La serie W176 ha segnato un primo passaggio ad una concezione di sportività unica. La Classe A, in precedenza, aveva una linea più da piccolo monovolume con un profilo rialzato. Nel 2012 è entrata sul mercato la due volumi, rientrando nella fascia del segmento C premium, ovvero quello delle Audi A3 e BMW Serie 1. La battaglia tra regine teutoniche è continuata con il lancio, in occasione del Salone di Ginevra del 2018, della W177.
La quarta serie è cresciuta di 11 centimetri per garantire un maggiore comfort nell’abitacolo. Si tratta quasi di una berlina a passo corto con coda tronca. Il passo, rispetto alla serie precedente, è stato allungato. L’auto ha segnato anche l’introduzione con il Gruppo Renault-Nissan-Mitsubishi. Per questo motivo la quarta generazione della Classe A ha proposto motori provenienti in gran parte dalla produzione del colosso franco-nipponico, in particolare il 1.5 a gasolio e il 1.3 a benzina.
Brutta tegola per la Mercedes
La Classe A e la Classe B hanno, al debutto, proposto motori di fabbricazione Renault, con il molto apprezzato 1.5 diesel della casa francese, prima di un decisivo passo indietro. La collaborazione tra la casa della Losanga e la Daimler si è esaurita con l’arrivo di un nuovo motore 2.0 Diesel da ben 116 cavalli. La novità tecnica ha portato ad una coppia massima aumentata da 260 a 280 Nm con diverse performance, impreziosite da un nuovo cambio automatico a doppia frizione, con ben otto rapporti a disposizione.
I modelli hanno avuto un rialzo di prezzi, ma non è la sola notizia negativa. L’introduzione del nuovo motore diesel 2.0 ha portato ad emissioni di CO2 molto più elevate. Le emissioni, precedentemente valutate a 129 g/km, sono ora salite a 147 g/km. Si tratta di una differenza sostanziale in termini di consumi che, dopo lo scandalo del dieselgate che ha investito la VW, ha fatto storcere il naso a molti appassionati. La Mercedes ora se la deve vedere anche con nuovi major come Tesla.
Un problema serio per coloro che hanno esigenza di usarla in grossi centri urbani. Per di più le prestazioni hanno fatto registrare un leggero ribasso. Lo 0 a 100 km/h non è più di 10 secondi netti, ma si è allungato a 10,5 secondi, nonostante l’incremento della coppia.