E’ tedesca l’auto che ha fatto disperare tutti, compreso un attore hollywoodiano. Di che modello si tratta e che fine ha fatto.
Ci sono delle macchine che nascono male. Lo sa bene James Dean, scomparso nel lontano 30 settembre 1956 proprio mentre era al volante di una vettura sportiva. Lui affettuosamente la chiamava “Little Bastard” per il suo essere difficilmente domabile, ma certamente mai avrebbe potuto immaginare che alla sua guida avrebbe trovato la morte.
E pensare che l’anno prima, il 26 marzo il protagonista di “Gioventù Bruciata” si era imposto in una gara a Palm Spring , chiudendo poi nono a Bakersfield l’1 maggio e rimediando un ko causa motore a Santa Barbara il 29 dello stesso mese. Vi starete chiedendo di quale bolide si tratti. Presto lo scoprirete.
L’auto che ha fatto spaventare tutti, ecco il motivo
Ebbene la macchina in questione era una Porsche 550 Spyder che il divo aveva voluto acquistare per misurarsi in pista, dopo che fin troppe volte si era messo nei guai sulle strade di tutti i giorni. Anche per questo motivo la Warner Bros, casa di produzione che stava finanziando il film Il Gigante, gli impedì di utilizzarla per competere, in quanto timorosa di brutte sorprese.
Ma essendo l’attore statunitense un grande amante della velocità, tanto quanto lo sarebbe stato qualche anno dopo Steve McQueen, non prestò ascolto alle richieste della produzione e quel fatidico giorno dopo aver caricato la vettura su un carrello per condurla a Salinas, sede di un’altra corsa, decise di compiere gli ultimi km alla sua guida, così da cominciare ad esercitarsi.
Incurante dei limiti, lungo il tragitto prese pure una multa per eccesso di velocità, finché lungo la Route 466 uno studente a bordo di una Ford non gli tagliò la strada uccidendolo. E se per lui l’impatto fu devastante, tanto che i primi soccorritori non riuscirono nemmeno ad identificarlo e riconoscerlo, se non apprendendo le sue generalità dai documenti che trovarono, meglio andò al meccanico che sedeva al suo fianco e che riuscì a salvarsi poiché sbalzato fuori.
Se in un anonimo pomeriggio autunnale si spense un’esistenza accendendo la leggenda, l’automobile continuò a vivere con appellativi non certo lusinghieri. Da “Piccola Bastarda” si trasformò in “Maledetta”.
E il perché è a dir poco inquietante. Comprata da tale George Barris, che di lavoro faceva il preparatore di macchine di un certo tipo, ne vendette diversi pezzi e altri invece li espose. Il risultato fu che quelli ceduti furono causa di nuovi sinistri, mentre quelli condotti alle mostre furono al centro di episodi sfortunati.
Una data importante fu il 1960, quando sparì dalla circolazione a seguito di un furto sul treno che ne stava trasportando alcune componenti.
Lunga 3,7 metri, larga 1,5 metri e alta poco meno di un metro, pesava circa 600 kg. Sul mercato attuale rientrerebbe nel segmento delle city car, almeno per le dimensioni. Al contrario il motore è tutt’altro che piccolo. Parliamo di un V8 da 5 litri per 135 cv, capace di superare i 7000 giri. Prodotta in cento esemplari, se si potesse acquistare oggi varrebbe 5 milioni di euro.