La Ferrari ha fatto dei grandi passi in avanti in queste gare, ed il motivo sta in un gran progresso in una parte fondamentale dell’auto.
Il Gran Premio del Giappone ha visto la Ferrari chiudere al quarto posto con Charles Leclerc, mentre Carlos Sainz si è accontentato della sesta piazza dopo il trionfo di Singapore. La Rossa è a soli 20 punti dalla Mercedes, che in queste ultime gare ha fatto vedere di essere regredita e non poco, nonostante la versione B portata a Monte-Carlo che sembrava dare delle garanzie nelle prime gare.
Tuttavia, il team di Brackley si è perso per strada, mentre a Maranello hanno invertito la tendenza rispetto al passato. Sotto la gestione di Frederic Vasseur non sono stati interrotti gli sviluppi, ma si è voluto cercare di comprendere questa vettura sino in fondo, anche se il prossimo anno vedremo una monoposto del tutto diversa, partendo da un foglio bianco.
La Ferrari vuole capire quelli che sono i problemi di base di quest’auto, che di sicuro è stata sottoposta a degli upgrade mirati e che hanno migliorato soprattutto la gestione della gomma. Ovviamente, le prestazioni non sono ancora quelle desiderate, ma sulla SF-23 non si può pensare di fare miracoli. A Suzuka, tuttavia, sono stati risolti un paio di problemi che ormai sembravano cronici e difficili da affrontare.
Ferrari, il nuovo fondo ha stabilizzato la monoposto
Da alcuni giorni, in casa Ferrari, si parlava di un nuovo fondo che è stato portato in quel di Suzuka, e che ha dato una bella mano all’equilibrio generale della SF-23. Come riportato da “Motorsport.com“, la nuova introduzione ha contribuito a migliorare due fattori importanti, su cui poter basare anche lo sviluppo futuro.
In particolare, il fondo ha permesso di girare con altezze da terra più basse e di limitare il porpoising, ma è stato soprattutto utile per aiutare Charles Leclerc ad avere tra le mani una vettura che fosse più stabile. In una pista simile a Suzuka, ovvero quella di Silverstone, questa monoposto si era dimostrata molto sensibile alle folate di vento ed all’approccio con i curvoni veloci, ma in Giappone si è visto un passo in avanti notevole in questa direzione.
Tuttavia, il fondo non aveva la precisa idea di aumentare le prestazioni, ma soprattutto di rendere l’auto più guidabile e gestibile. Per Leclerc ha funzionato alla perfezione, visto che è tornato a guidare come preferisce. Inoltre, il problema del degrado è stato nettamente arginato, ma esiste ancora il problema legato alle prestazioni pure nella zona appunto dei curvoni, ovvero quelli del primo settore di Suzuka.
Da quel punto di vista, c’è un gap enorme dalla Red Bull ed anche dalla McLaren, che in quella zona teneva il passo della RB19 di Max Verstappen. Il team di Woking è sicuramente quello che ha fatto lo step più importante, e fa capire che anche senza test in pista, ma con sviluppi azzeccati e mirati, si può riuscire a fare la differenza.