Il marchio Alfa Romeo ha fatto la storia delle quattro ruote, ed oggi vi porteremo indietro nel tempo, alla scoperta di un’auto folle.
In casa Alfa Romeo si vive un momento ben più che positivo, con le vendite che stanno salendo di continuo. Si tratta di una grande soddisfazione per il gruppo Stellantis, che è riuscito nel suo intento di rilanciare un marchio in grave difficoltà sino a poco tempo fa, anche se l’iniziatore di questa ripresa fu Sergio Marchionne, che volle lo sviluppo della berlina Giulia e del SUV Stelvio.
Sono stati questi due i modelli che diedero il via alla rinascita dell’Alfa Romeo, anche se oggi le vendite le sta trascinado l’ottimo SUV Tonale, in attesa dell’arrivo di un crossover di Segmento B del tutto elettrificato, previsto per il 2024. Oggi però, non parleremo di futuro, ma andremo a fare un romantico passo indietro nel tempo.
Una delle discipline che in passato erano tra le più amate e che oggi sono finite nel dimenticatoio è quella dei rally, amatissimi negli anni Settanta, Ottanta e Novanta. All’epoca, i marchi italiani dominavano la scena, con la Lancia sugli scudi grazie a modelli come la Stratos, la 037 e la Delta Integrale, ma anche Fiat ed Abarth se la cavavano molto bene. Tra di loro mancava un altro marchio che in termini di motorsport non ha nulla da invidiare a nessuno, e stiamo parlando dell’Alfa Romeo.
La casa del Biscione all’epoca era impegnata in campionati come il Supeturismo o il DTM, nel quale bastonò i rivali tedeschi con auto leggendarie. Tuttavia, il grande sogno era quello di entrare a competere nei rally, ma tale desiderio non si realizzò mai, nonostante la costruzione di un’auto apposita che molti di voi non ricorderanno più ormai.
Stiamo parlando dell’Alfa Romeo Alfasud Sprint, che voleva partecipare al mondiale rally a partire dal 1980, quando la FIA presentò i nuovi regolamenti per quello che sarebbe diventato il Gruppo B. Le nuove regole, come ben ricorderanno i fan, furono in grado di stimolare la fantasia dei costruttori, ed un gran numero di marchi volle tentare di prendere parte ad un campionato all’epoca molto amato.
La nuova vettura dell’Alfa pensata per il rally fu chiamata Alfasud Sprint 6C Gruppo B, una sportiva a motore centrale, che fu presentata nel 1982 all’Autodromo di Monza. Il motore e la trasmissione erano alloggiati dietro a colui che stava al volante, coibentato da un pannello plastico dalla parte meccanica, con una serie di lamiere che favorivano la ventilazione.
Il motore era un V6, lo stesso della GTV, con una potenza massima di circa 220-230 cavalli, un gran bell’andare considerando che parliamo di più di 40 anni fa. Tuttavia, la Lancia decise di sviluppare fortemente la 037 prima di concentrarsi sulla Delta, facendo saltare il sogno dell’Alfa. Infatti, la vettura della casa del Biscione non prese mai parte ad una sola gara del mondiale rally, anche per via dei costi molto elevati che avrebbe comportato al gruppo Fiat la gestione di due programmi nei rally.
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