Presentate le foto esclusive della nuova supercar celebrativa con motore endotermico in ricordo del suo fondatore recentemente scomparso
Le vetture celebrative scolpiscono per sempre un segno indelebile nella storia dell’automobilismo e nel cuore di tutti gli appassionati e spesso sono evocative di un glorioso passato, oltre ad essere il sogno proibito dei collezionisti di tutto il mondo. Ciò che è stato presentato da pochi giorni è un premio alla carriera di uno dei simboli dell’ingegneria automobilista italiana che purtroppo già rimpiangiamo.
La vettura in arrivo è diversa da tutte le altre. Per storia, per tradizione, per distintività. Lo era negli anni ’60, epoca d’oro dell’automobilismo italiano, e lo sarà tutt’oggi riuscendone a rispecchiare tutti i valori e i tratti distintivi del celebre marchio nostrano. A partire ovviamente dal suo cuore pulsante: un esclusivo V12 che non farà certo rimpiangere gli attuali motori a trazione elettrica.
Per comprenderne fino in fondo le sue indiscutibili capacità, due parole introduttive vanno spese per l’ingegnere Giotto Bizzarrini, livornese classe ’26 con una carriera iniziata nelle file dell’Alfa Romeo, per poi trasferirsi in Ferrari e abbandonarla in favore della ATS (Automobili Turismo e Sport) fondata insieme al collega e amico Carlo Chiti, altro pezzo da novanta dell’ingegneria italiana di quegli anni. Va annoverata anche la collaborazione con Ferruccio Lamborghini per la progettazione del mitico dodici cilindri 3.5 litri, fino alla fondazione della propria casa automobilistica, la Bizzarrini Spa nel 1966, con la quale presentò al mondo una delle più potenti e veloci GT italiane degli anni ’60: la Bizzarrini 5300 GT Strada, al quale il progetto odierno sceglie d’ispirarsi.
Tornando all’attuale supercar, la matita che ne ha tratto le linee tese e sinuose appartiene all’estro dei designers italiani Giorgetto e Fabrizio Giugiaro, i quali hanno preso ispirazione dalla progenitrice, soprattutto nei passaruota anteriori e nella parte posteriore, che risulta allungata fino all’ala fissa maggiorata progettata per aumentare la deportanza. Il frontale appuntito, con i fari led incastonati sotto il cofano motore e lo splitter tagliente, si ispira invece alle attuali vetture di Formula 1.
Il cuore pulsante, anima della vettura, è un potente V12 di origine Cosworth montato, come da tradizione di casa Bizzarrini, in posizione centrale e con una cilindrata celebrativa di 6.626 cc. Celebrativa visto che le cifre della cubatura richiamano la data di nascita del suo inventore, il 6 giugno ’26. La potenza espressa non è stata purtroppo ancora rivelata, ma conosciamo il cambio abbinato, che risulta essere un automatico doppia frizione a otto rapporti.
L’obiettivo prefissato dal responsabile tecnico di Bizzarrini, Chris Porritt, è rivolto alla massima esperienza di guida per il fortunato pilota, più che dal mero dato di velocità massima in grado di esprimere. I test su strada inizieranno nel 2024, non ci resta che attendere per ulteriori dettagli in merito.
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