Auto da corsa come dei jet? Sì, se parliamo di cosa significa pilotare uno di questi mezzi. E a dirlo con precisione è proprio uno studio.
Si sente dire spesso che per guidare un’auto da corsa devi avere riflessi eccezionali, al livello di quelli di un pilota dei caccia. E non si tratta solo di un modo di dire piuttosto grossolano, ma di qualcosa che in un certo senso è vera, e a dimostrarlo ci sono anche appositi studi. Tutto dipende da un fattore chiamato “forza g”, che corrisponde all’accelerazione gravitazionale terrestre, e che viene generalmente utilizzata nei calcoli di questo tipo.
Senza entrare troppo nel tecnico, la forza g indica l’accelerazione che un corpo o punto materiale subisce quando è lasciato libero di muoversi in caduta libera in un campo gravitazionale. Mediamente, essa ha un valore di circa 9,8 m/s2. Ovviamente, la forza g sperimentata da piloti di caccia supersonici o da astronauti è molto maggiore rispetto a quella provata da un pilota automobilistico, ma in alcuni aspetti questi due ambiti sono confrontabili.
Ad esempio, questo avviene se parliamo dell’accelerazione gravitazionale in curva di una vettura di Formula 1, o quella sperimentata da chi guida un dragster su una pista da accelerazione di 300 metri. In questo modo, due contesti molto differenti diventano possibili da confrontare sotto il punto di vista dell’accelerazione di gravità. In particolare nella Formula 1, i piloti sono comunemente sottoposti a una forza g elevata durante l’accelerazione, la frenata e le curve ad alta velocità durante le gare.
Uno studio conferma: guidare un’auto da corsa è simile a pilotare un jet
I dati riportati da GrixMe indicano i valori della forza g a 2,0 G in accelerazione, 5,0 G in frenata e 6,0 G in curva. Per farsi un’idea, in curva un pilota di Formula 1 subisce una pressione pari a sei volte il proprio peso corporeo. Si tratta di valori molto elevati, che avvicinano decisamente le prestazioni e le condizioni di guida di un pilota di auto da corsa a quelle di un pilota di un caccia militare. In più, questi valori possono aumentare notevolmente in caso d’incidente.
Gli studi indicano che, quando si verifica una collisione ad alta velocità, i valori relativi alla forza g salgono fino a 60 G al momento dell’impatto. Per esempio, nel 1977 il pilota di Formula 1 David Purley sopravvisse schiantandosi con la sua auto contro una barriera, generando una pressione stimata in 79.8 G. Si tratta di numeri abbastanza impressionanti, che aiutano a rendere l’idea di quanto sia complicato e assolutamente non alla portata di tutti guidare un’auto da corsa.