La casa giapponese Toyota, ironia della sorte una delle più attive di tutto il mondo, naviga in cattive acque. La notizia ha gelato gli stabilimenti in tutto il mondo. Letteralmente.
A parte il fallimento dell’azienda la cosa peggiore che può capitare ad un marchio che costruisce automobili è uno stop improvviso della produzione: un evento di questo tipo a cui abbiamo assistito tra l’altro giusto qualche anno fa quando la pandemia di Covid ha portato molti stabilimenti di ogni genere e in tutto il pianeta a chiudere i battenti per mesi, nel tentativo di limitare i contagi, rappresenta una perdita economica devastante per i marchi.
Pensate quanto potrebbe essere apocalittica una simile eventualità per un marchio come Toyota che vende letteralmente milioni di automobili ogni anno in tutto il pianeta. La casa nipponica vanta tantissimi record di vendite e modelli come la Corolla – ancora l’auto più venduta del mondo – la Yaris e la Land Cruiser continuano ad essere in cima alla lista delle auto più prodotte e vendute anno dopo anno.
Per mettere in ginocchio un simile sistema produttivo articolato su centinaia di fabbriche e migliaia di strutture diffuse praticamente in tutto il mondo – tranne la Russia per le sanzioni attualmente in vigore – servirebbe una vera catastrofe, un po’ come quella che in questo periodo ha colpito proprio il marchio giapponese, costretto a fermare l’intera produzione locale.
Giappone non pervenuto
Tutte le fabbriche di automobili Toyota in Giappone sono state costrette a fermarsi per 24 ore. La notizia risale al 29 agosto ma sta portando gravi strascichi al brand tuttora al punto che il marchio, colpito dal danno, ha chiesto ufficialmente scusa ai clienti e agli azionisti. Il ritardo nella produzione infatti influisce inevitabilmente sulle consegne che scaleranno di alcuni giorni, a seconda dei casi.
Finalmente gli esperti hanno capito cosa è successo alle 14 fabbriche in tutto il Giappone colpite dal problema che hanno dovuto sospendere la produzione di automobili per un giorno intero, facendo slittare la consegna di ben 15.000 veicoli di ogni genere: un problema informatico ha costretto i tecnici a riavviare interamente il sistema. Praticamente, le fabbriche in Giappone sono state bloccate per la bellezza di ventiquattr’ore.
Come era prevedibile, dopo le scuse il marchio sta ora bruciando le tappe per recuperare il problema. Un guasto da nulla insomma è bastato per bloccare l’intera produzione giapponese di un brand responsabile di una bella fetta di vendite in tutto il mondo sul mercato. La cosa sembra banale ma è davvero preoccupante, se ci pensiamo bene.