La decisione presa dal governo è irreversibile: tutti i distributori sono stati chiusi. Da questo momento in poi si seguirà soltanto una direzione.
L’universo dell’elettrico è ormai una realtà che s’interseca in modo sempre più incisivo nel mondo delle vetture. La svolta sta arrivando più velocemente di quanto previsto e in diverse occasioni a spingere nella direzione green sono decisioni prese dall’alto, ossia anche dagli stessi governi. È ben noto che i veicoli elettrici possono essere alimentati a batteria oppure a idrogeno. Questa seconda soluzione da molti è ritenuta la meno conveniente e c’è chi ha già deciso di eliminarla.
Si tratta della Danimarca, dove il governo locale ha stabilito la chiusura di tutti i distributori di H2 presenti sul territorio. Nonostante le due soluzioni per ricaricare il motore elettrico non danneggino l’una all’altra, lo Stato ha comunque deciso di privilegiare il sentiero che conduce alle batterie e potrebbe essere una scelta di natura commerciale.
Da questo punto di vista, infatti, gli ioni di litio rappresentano un grande vantaggio e basta volgere lo sguardo alla situazione che vivono anche altri paesi per rendersene conto. Nella stessa Italia i punti di ricarica delle batterie già installati sono circa 27.000, mentre i distributori di idrogeno al momento attivi sono… due. Anche a livello internazionale, appena a marzo 2023, il MIT ha finanziato la costruzioni di altre 36 stazioni, inserendo 103 milioni di euro. La stessa UE, con i 352 milioni di euro stanziati per la mobilità, creerà 12.000 punti di ricarica ad alta velocità e appena 18 stazioni di rifornimento a idrogeno.
La direzione che stanno prendendo i governi centrali spinge anche le stesse case automobilistiche a concentrare l’attenzione e le risorse sul miglioramento dei modelli a batteria piuttosto che impegnarsi su quelli a idrogeno. In Danimarca, in tal senso, si è avviato un processo netto che inverte qualsiasi tendenza a preferire l’idrogeno. Nel 2020 la compagnia energetica Everfuel aveva preso il controllo dei distributori della regione, sperando in un fruttuoso investimento e invece non è andata così.
La decisione non nasce soltanto da una presa di posizione del governo, bensì anche dalla consapevolezza – guardando proprio ai dati di Everful – che l’idrogeno non porta i guadagni sperati, perché la gente ci punta poco. Al momento non c’è partita rispetto al litio e lo conferma anche il CEO dell’azienda, Jacob Krogsgaard, il quale ha afferamato che l’Everfuel rivedrà la sua rete commerciale e chiuderà le stazioni che non generano sufficienti profitti, pur chiaramente continuando a onorare i contratti di fornitura già stabiliti ma oltre non si andrà: nelle loro stazioni non sarà più servito idrogeno.
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