Sapete che il primo navigatore per automobili ha quasi sessant’anni? Ecco come funzionava la prima invenzione di questo tipo che sostituì le cartine…
Guidare in città sconosciute o su strade che non avete mai percorso prima ad oggi è molto più facile di quando l’unico ausilio per un guidatore, oltre alla sua memoria, erano le cartine e gli stradari che si portavano a bordo della macchina; è innegabile che la tecnologia, sotto questo punto di vista, ci abbia regalato benefici enormi permettendoci di viaggiare ovunque con molte meno possibilità di perderci.
Servizi come Google Maps e Waze sono molto recenti al punto che già cinque o dieci anni fa, non funzionavano come oggi o non esistevano proprio. Ma possibile che nessuno abbia mai provato a creare un GPS prima degli anni duemila? In realtà anche senza l’ausilio di un satellite o di una mappa interattiva, qualcuno aveva pensato ad una cosa del genere in tempi non sospetti.
Oggi, vedremo come funzionava il primissimo navigatore – non satellitare però – della storia dell’automobile. Diciamo soltanto che i più anziani tra voi potrebbero essere assaliti da una incredibile nostalgia automobilistica vedendo queste immagini e il modo in cui funzionava. Noi vi abbiamo avvisato…
Rudimentale ma efficiente
Una delle prime vetture a disporre di una sorta di navigatore in grado di aiutare il guidatore ad orientarsi sembra essere stata proprio la leggendaria utilitaria Volkswagen Beetle – meglio nota come Maggiolino nel nostro paese – che già nel 1973 poteva vantare questo sistema come prezioso optional. Ma come poteva funzionare un navigatore prima dei satelliti e delle mappe? Un po’ come uno stradario interattivo, per capirci.
In questo vecchio video della BBC potete ammirare una tecnologia ormai dimenticata ovvero una cassettina per la radio di bordo capace di riprodurre istruzioni piuttosto precise sulle direzioni da seguire per l’automobilista in questione: la cassetta era sincronizzata con il contachilometri di bordo, così i dati potevano coordinarsi con la velocità dell’auto per una maggiore precisione, contando addirittura i giri degli pneumatici della vettura per minuto.
Grazie alla sincronia con le ruote dell’auto e il contachilometri di bordo insomma, questo sistema poteva portarvi ovunque, a patto che esistesse una cassetta pre registrata con le informazioni per il percorso selezionato altrimenti il circuito stampato non poteva funzionare correttamente. I tempi sono cambiati ma considerando che questo sistema ha circa sessant’anni, è decisamente impressionante.