Se n’è andato uno dei personaggi più importanti nel mondo dei motori a livello globale. Ecco di chi si tratta.
Ci sono personalità che nel mondo dei motori hanno lasciato un segno indelebile. E non parliamo solo dei fondatori dei grandi marchi, ma anche di progettisti, che con il loro genio hanno creato macchine iconiche, che ancora oggi sono nell’immaginario collettivo di milioni di appassionati di quattro ruote. E sicuramente tra queste figure c’è senz’altro chi nella sua lunga carriera ha toccato un po’ tutte le principali case automobilistiche, permettendo loro una crescita incredibile sui mercati di tutto il mondo.
Parliamo di Peter Horbury, che è scomparso qualche giorno fa all’età di 73 anni. Nato nel 1950 ad Alnwick, in Inghilterra, Horbury ha frequentato la King Edward VII School di Sheffield proprio nello stesso periodo di un altro grande designer di automobili britannico, l’attuale direttore esecutivo del design di Ford Europa, Martin Smith. Horbury ha continuato a studiare al Newcastle upon Tyne College of Art, laureandosi nel 1972 in Industrial Design.
A introdurlo poi alla passione per le auto è stato il padre, che ha avuto una grossa influenza su di lui, come affermato qualche anno fa a Car Design News: “Mi ha fatto conoscere il segreto del disegno in prospettiva quando ero estremamente giovane. Stavo già disegnando automobili, autobus e navi e mi ha mostrato come disegnare un’altra linea a matita per mostrare la parte anteriore dell’autobus che stavo disegnando e poi tutto il resto. E’ stata l’esperienza più bella della mia vita“.
Motori, la grande passione di Horbury
Una volta laureato, Horbury ha deciso di continuare sulla strada della sua passione per i motori. E per questo scrisse a molte case automobilistiche e ottenne una sponsorizzazione da Chrysler per studiare a Londra e per poi iniziare a lavorare in azienda. Inizialmente fu incaricato di progettare la “parte anteriore” esterna della Chrysler Horizon del 1978, che vinse nel 1979 il titolo di auto europea dell’anno. Un segno del destino?
Nel 1979 ha stipulato un contratto a breve termine con Volvo in Svezia e poi in Olanda, dove è rimasto per quasi sei anni, occupandosi anche del design degli interni della Volvo 480 Coupé del 1985. Poi, tornato in patria alla MGA, ha lavorato per i successivi cinque anni per una serie di aziende di trasporto, che includevano BMW, Ford, Mercedes e Rolls-Royce, furgoni per Ford e Freight Rover e anche simulatori di volo per l’industria aerospaziale. Ma nel 1991 ecco la svolta, che lo vede di nuovo centrale nei progetti di Volvo.
Divenne il capo del design e per 11 anni ne ha indirizzato l’immagine, facendo passare questa casa automobilistica dall’essere conservatrice a qualcosa di più moderno e sportivo. Sono dovuti a lui design iconici come quelli di S40, S60, S80, V70 e C70. Nel 2002 poi si è dedicato allo sviluppo di altri marchi della galassia Ford come Aston Martin, Jaguar e Land Rover, ottenendo nuovamente grandi successi dal punto di vista del design. Poi, nel 2004, è diventato direttore esecutivo del design di Ford America, dove ha completamente rivoluzionato un modello assai famoso come l’F-150, oltre a diversi Lincoln, per poi sviluppare il progetto Geely, oltre ai nuovi marchi Lynk & Co, Geometry e Zeekr, oltre che di nuovo la Lotus.