Le auto elettriche si trovano al centro della discussione per il futuro delle auto da diversi anni e in Italia sono in forte difficoltà.
La volontà di poter rendere maggiormente sostenibile il mondo ha fatto sì che le automobili elettriche iniziassero a essere sempre di più prodotte e vendute sul mercato. Sono tante le perplessità che devono combattere ogni giorno, soprattutto per quanto riguarda la potenza e le prestazioni del motore.
L’elettrico infatti vede ancora il proprio mercato limitato a una fetta troppo circoscritta di popolazione, mentre tanti altri sono fermati soprattutto da due aspetti. Il primo è legato all’autonomia che per quanto stia migliorando è ancora ben lontana dal raggiungere le auto con carburante termico.
Nessuno vedrebbe di buon occhio un’auto a diesel o a benzina capace di percorrere solo 400 km, dunque questo è un primo grosso problema. In secondo luogo il costo iniziale è molto spesso elevato e tante volte ci si domanda se effettivamente il prezzo dell’auto sia corrispondente al suo reale valore.
Tutta una serie di punti che devono essere presi in considerazione anche dal Governo che sta cercando in tutti i modi di incentivare la vendita di auto elettriche grazie a una serie di bonus. Il problema è che di recente l’Italia ha subito un duro colpo che potrebbe mettere in crisi il settore.
L’Italia manca la scadenza del PNRR: duro colpo per le auto elettriche
Il 30 giugno 2023 è scaduta per l’Italia la possibilità di centrare i sette obbiettivi che si era prefissata nel suo PNRR, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Uno di questi era il grosso incentivo ad acquistare auto elettriche, in particolar modo tramite la realizzazione di ben 21.255 nuovi punti per la ricarica dell’auto.
Tra i vari punti per poter migliorare la sostenibilità della nostra nazione vi era anche la grande attenzione alla creazione di nuove stazioni di rifornimento di idrogeno. Questi punti però non sono stati rispettati come da programma, con il PNRR che era stato vagliato e approvato dall’Unione Europea e ora possono scattare i primi problemi.
Il mancato rispetto di questo piano infatti sta mettendo a serio rischio i fondi già promessi dalla commissione internazionale. Il Governo però lamenta il fatto che non sia arrivata ancora la terza rata promessa per febbraio, da 19 miliardi di Euro, con il ritardo che è causato dl fatto che già a fine dicembre il PNRR non era stato rispettato. Per questo risulta così essere sensibilmente a rischio anche l’emissione della quarta rata, da 16 miliardi di Euro.
La spesa per poter realizzare i 21 mila punti di ricarica per le auto elettriche entro il 2026 comporteranno una spesa di 713 milioni di Euro. La distribuzione sulla carta dovrebbe essere con 7500 impianti che si troveranno sulle superstrade e 13.755 redistribuiti nelle varie città.
Attraverso il PNRR, lo Stato si assicura di finanziare il 40% globale della produzione di nuove stazioni di ricarica. Stando a quanto riportato da “La Repubblica”, il Governo avrebbe chiesto di rimodulare gli accordi tra le parti per poter colmare i ritardi entro il 2024.