C’è un’automobile che sembra aver montato il motore del futuro, con delle prestazioni che sembrano essere uniche nel proprio genere.
Da diversi anni si sta cercando di rinnovare sempre di più il mondo dei motori, provando in qualche modo a renderlo sostenibile da un punto di vista ecologico, senza però farlo crollare nelle prestazioni. Qualcuno sembra anche esserci riuscito e ovviamente non poteva che venire dal Giappone.
La nazione asiatica propone una vasta gamma di automobili, con la Toyota che è con tutta probabilità il suo grande fiore all’occhiello. Per questo motivo sono diverse le vetture che hanno fatto parlare di sé nel corso degli anni, ma ora c’è la Prius che sta facendo discutere.
La vettura infatti presenta non è di certo una novità assoluta nel mondo delle quattro ruote, anzi il suo primo ingresso nel mercato avvenne addirittura nel 1997. Da allora la Toyota ha saputo migliorarla e perfezionarla, infatti già nel 2003 nasce la seconda generazione.
L’intento era quello di dare vita a un modello che potesse limitare i costi e allo stesso tempo ottenere delle prestazioni in strada assolutamente all’altezza della casa nipponica. Per questo motivo nel 2015 nacque una bellissima versione a benzina con 99 cavalli, ma già allora si capì che c’era modo di poter virare nella realtà elettrica.
Il risultato ha portato così alla progettazione di un’automobile che in assoluto ha saputo unire un motore termico a uno elettrico, dando vita probabilmente alla vettura che ha saputo nel corso del tempo mantenere i costi più bassi in assoluto.
Di recente la Prius ha subito delle modifiche e infatti la società giapponese ha deciso di puntare tutto sull’introduzione di un motore ibrido. La parte termina è a benzina da 1800 di cilindrata e con 99 cavalli. A esso va unito una componente elettrica da 82 cavalli.
L’erogazione massima che può essere combinata dai due motori comporta una potenza di 136 cavalli e con un’accelerazione che permette di passare da 0 a 100 km/h in 10,4 secondi. Quello che però è incredibile è che nonostante questa potenza i suoi consumi siano ancora leggermente inferiori ai 5 litri ogni 100 km.
Numeri eccezionali che sono sempre stati una prerogativa di casa Toyota con la Prius. La versione del 2003 infatti prevedeva 78 cavalli e una componente elettrica da 68, il che permetteva così di utilizzare solo 4,3 litri per 100 km.
Molto bene anche la terza generazione, con i consumi che nel 2009 erano solamente di 3,9 litri ogni 100 km. Il capolavoro ci fu nel 2015, quando la Prius mantenne invariato il suo motore a benzina da 1800 di cilindrata e con 99 cavalli, ma abbassò la potenza del motore elettrico a 72 cavalli.
Il risultato finale fu un consumo di soli 3 litri per poter percorrere 100 km. I numeri dunque parlano chiaro con questa modalità di ibrido che rappresenta in assoluto uno dei migliori motori che siano mai stati realizzati. Ancora una volta dunque la Toyota ha fatto scuola, con la Prius che ancora oggi è una delle auto più vendute e apprezzate proprio grazie alla gestione dei costi.
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