Lewis Hamilton è uno dei protagonisti del mondiale di F1, e quando rilascia qualche dichiarazione, c’è sempre tanta attenzione su di lui.
Stiamo entrando nel week-end del Gran Premio di Ungheria, ovvero nel regno di Lewis Hamilton, che da queste parti ha vinto per ben otto volte, più di chiunque altro. Il sette volte campione del mondo è sempre riuscito a fare la differenza all’Hungaroring, anche se con la Mercedes che ha oggi a disposizione non sarà affatto facile pensare di poter puntare al gradino più alto del podio.
Il team di Brackley ha portato la versione B della F1 W14 a Monte-Carlo, ma il grande step, in termini di prestazioni, si era poi visto a Barcellona, con Sir Lewis e George Russell entrambi sul podio, dietro a Max Verstappen e ad una Red Bull inavvicinabile. Tuttavia, questi progressi non sono poi stati confermati nelle tappe successive, dove sono arrivati altri due podi, ma in cui la freccia nera non ha dato seguito a quei miglioramenti in modo evidente.
Hamilton è all’inseguimento dell’Aston Martin di Fernando Alonso nel mondiale, in una sfida per la terza posizione che si sta facendo bollente, con Sergio Perez, che è secondo, che pare attaccabile. Il nativo di Stevenage sta nettamente vincendo il confronto con un Russell non irresistitibile, e che rispetto allo scorso anno è molto meno a proprio agio. Sir Lewis, che a gennaio compirà 39 anni, sta facendo vedere a tutti di cosa è ancora capace, e la sua intenzione è quella di rinnovare ancora il contratto per puntare all’ottavo titolo mondiale.
Hamilton, torna il guaio del razzismo in F1
Uno dei temi più cari a Lewis Hamilton è sempre stato quello legato al razzismo, di cui lui è stato una vittima diretta sin dai primi anni di vita. Infatti, il britannico veniva spesso bullizzato a scuola, e dovette imparare le arti marziali per potersi difendere in maniera autonoma. Nel corso degli anni, si è poi rifatto grazie allo sport, e nel 2008 è diventato il primo pilota di colore a vincere il titolo mondiale di F1, un’impresa non da poco.
La F1 di oggi è ricca di piloti con la valigia, ed Hamilton è realmente uno degli ultimi di coloro che si sono dovuti inventare qualcosa per proseguire la carriera in macchina. Intervistato a DAZN nel programma “True Driver“, Sir Lewis ha parlato di alcuni episodi di razzismo di cui si sono macchiate le altre squadre nei suoi confronti.
Ecco le sue parole: “Serve che la gente si immedesimi, c’è un forte bisogno di empatia. A volte mi domando come sia possibile che queste questioni non interessino nessun’altro. Sebastian Vettel è sempre stato uno dei più solidali con me in tal senso, e mi ha anche riferito che nelle altre squadre si parlava di me in modo razzista. Nella mia carriera, non ho visto altri piloti coraggiosi come lui, si è anche inginocchiato con me nel 2020. Noi rischiamo la vita per sensibilizzare l’opinione pubblica, dobbiamo far sì che la gente viva meglio“.