Proprietario di centinaia di auto, ma nessuno ne era a conoscenza: ecco come è stata scoperta la truffa a Verona.
Essere proprietario di un’auto significa pagarne ogni anno l’assicurazione, la tassa di possesso e l’eventuale bollo auto, tutta una serie di tasse obbligatorie per far sì che l’auto possa circolare secondo le norme del Codice della Strada. Per la legge non c’è un numero massimo di auto da poter intestare a una stessa persona, ma a quanto pare c’è chi ha esagerato e alla fine è stato scoperto nel modo più improbabile.
Questo signore aveva messo a punto una vera e propria truffa, ma i Carabinieri hanno subito scoperto il misfatto attraverso accertamenti telematici che hanno rivelato un intero parco auto in possesso dell’uomo. La truffa è stata scoperta nella città di Verona, ma l’uomo non era nemmeno residente lì.
Una scoperta sconcertante
Nella città di Verona è stata scoperta una truffa per migliaia di euro messa a punto da un uomo che è stato fermato dalle forze dell’ordine per un controllo ordinario su strada. L’uomo, all’apparenza un normalissimo cittadino che stava circolando in città con la propria auto, è stato fermato senza nessun apparente motivo, ma solo per un controllo ordinario, che ha però rilevato un’inquietante verità.
Secondo i controlli della polizia attraverso il portale digitale Giano 2 che incrocia i dati del conducente con varie e diverse banche dati presenti e in possesso della Pubblica amministrazione, l’uomo è risultato possessore di ben 204 veicoli, tutti intestati a lui. Si potrebbe pensare a un vero riccone e collezionista di automobili, peccato che le auto intestate non erano auto d’epoca e tantomenno supercar.
La scoperta ha subito allertato le forze di polizia che hanno approfondito le indagini sull’uomo e lo hanno immediatamente arrestato con l’accusa di truffa aggravata. Ciò che è stato scoperto lascia a bocca aperta.
Un prestanome con i fiocchi
Secondo le indagini che si sono susseguite a seguito dell’evento, l’uomo è risultato “in possesso” di 204 veicoli intestati, ma non davvero posseduti. La truffa ha fatto subito pensare che l’uomo fosse un prestanome, ovvero colui che letteralmente “presta il suo nome” per immatricolazione di veicoli che invece sono poi in possesso di malviventi o di altre persone che non potrebbero possedere un’auto.
Non si tratta quindi di un uomo ricco o benestante, poiché le indagini hanno rivelato che l’uomo non solo non possiede le auto, ma non ha nemmeno un reddito: risulta infatti nullatenente e senza reddito da diverso tempo. La pratica del prestanome quindi gli avrebbe fatto guadagnare una cospicua somma di denaro a nero e avrebbe proseguito nella truffa per anni. L’uomo, si è scoperto, è residente in Campania ma vive a Verona.