Mr. Bean tradito da una delle auto più vendute, che delusione il suo ultimo acquisto

Dopo aver sperimentato tantissimi modelli di auto nella sua vita, il celebre attore di Mr. Bean ha svelato la verità sul suo ultimo acquisto

Le auto elettriche stanno invadendo il mondo, portando con sé dubbi e interrogativi sul reale impatto ambientale. L’esigenza primaria, spacciata per progressismo eco green, passa dal raggiungimento di alcuni obiettivi sul clima entro una data limite. La dead line fissata, in ambio europeo, è quella del 2035 dove si è deciso per lo stop alla vendite di tutte le vetture termiche, comprese le ibride.

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La rabbia di Mr. Bean (Ansa) fuoristrada.it

Per coloro che hanno intenzione di cambiare l’auto è un periodo di grande confusione. Al di là dei prezzi oltraggiosi di molte vetture alla spina, la questione principale ruota intorno ai costi di gestione. Vi sono petrolhead dalla mentalità molto aperta, come l’attore protagonista della serie Mr. Bean. Il comico inglese, Rowan Atkinson, ha avuto il privilegio di guidare nella sua vita auto iconiche come la Lancia Delta HF Integrale o la supercar McLaren F1.

L’attore è un grande appassionato di Motorsport, seguendo spesso dal vivo le tappe del mondiale di F1. A quasi 70 anni non ha avuto la preclusione di rimanere solo su vetture elettriche, guidando magnifiche vetture come la Honda NSX o Jaguar old school. Nel suo parco auto vi sono vetture sensazionali, tuttavia il nativo di Consett ha avuto la curiosità di testare le ibride e le elettriche.

La delusione di Mr. Bean

In una recente intervista sul Guardian, l’attore ha raccontato di aver acquistato a 50 anni la sua prima ibrida, ben 18 anni fa. In seguito ha comprato anche la più nota delle EV, ammettendo di essersi goduto entrambe le tecnologie. Da quasi 10 anni ha iniziato a guidare vetture full electric e sebbene siano senz’anima, in modo silenzioso e veloce hanno, inizialmente, convinto il comico ma nell’ultimo periodo si è sentito ingannato.

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Ricarica auto elettriche (Pixabay) fuoristrada.it

Il motivo? L’impatto ambientale della costruzione delle vetture elettriche. Prima della conferenza sul clima Cop26, a Glasgow nel 2021, il produttore Volvo aveva dichiarato che le emissioni di gas serra, nelle fasi di costruzione di una EV, sono superiori rispetto al 70% di quanto emerge dalla produzione di una vettura a benzina. Il problema è legato al peso delle batterie agli ioni di litio.

Per fabbricarle si usano metalli delle terre rare e enormi quantità di energia, e durano solo 10 anni. In realtà, in media, possono durare anche meno, dipende dall’utilizzo. C’è chi riesce a farle “sopravvivere” anche oltre dieci anni, ma in generale i produttori garantiscono per la batteria di un’auto elettrica una durata complessiva di 8 anni o 160.000 chilometri.

Atkinson ha affermato che ci vorranno anni prima di una vera e propria rivoluzione, ma ci sarebbero comunque poi milioni di EV con il problema di batterie vecchie. Secondo l’attore la soluzione si potrebbe trovare in un modo alternativo. “Dovremmo sviluppare l’idrogeno, così come i carburanti sintetici per salvaguardare la rottamazione delle vetture più datate che hanno ancora tanto da dare”, ha affermato l’attore.

La longevità delle vetture termiche è sotto gli occhi di tutti. Sarebbe eccezionale se riuscissimo a conservare il parco auto attuale in un’ottica di salvaguardia dell’ambiente. Sarà possibile? Lo scopriremo solo vivendo.

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