Un clamoroso guasto mette a serio rischio i clienti Toyota, ed ora ci sarà da capire come poter risollevare questa situazione scomoda.
Uno dei marchi più importanti del mondo in termini di quattro ruote è senza alcun dubbio la Toyota, che ha chiuso al top in termini di vendite l’anno 2022, staccando nettamente anche il gruppo Volkswagen. Sono stati oltre 11 milioni i modelli venduti nell’anno che si è concluso da pochi mesi, e l’obiettivo è quello di fare ancora meglio nel prossimo futuro.
La Toyota è stata la prima a credere nelle moderne tecnologie, puntando sull’ibrido e su sistemi sempre più all’avanguardia per limitare le emissioni, anche se non si può dire lo stesso dell’elettrico, verso il quale c’è scetticismo all’interno del colosso giapponese. Nelle ultime ore, è emersa una notizia non troppo positiva, che riguarda una fuga di dati dalle vetture nipponiche.
Infatti, attorno alla metà di aprile, secondo quanto riportato dalla “Reuters“, a causa di un errore umano, i dati del servizio T-Connect della casa giapponese sono stati condivisi in maniera pubblica, visto che il sistema cloud, per un banale errore, era stato impostato sulla modalità pubblica e non su quella privata. Tali dati sono stati disponibili per ben 10 anni, a partire dal novembre del 2013, un periodo di tempo davvero lunghissimo. Come vedrete in seguito, ora è corsa contro il tempo per limitare i danni.
Toyota, i vantaggi di avere un’auto connessa
Avere un’auto connessa può portare i clienti ad avere numerosi vantaggi, ed è per questo che la Toyota ha deciso di investire in tal senso. Infatti, si può contare su un’esperienza migliore, dal momento che coloro che possiedono una di queste auto dotate di questo specifico sistema, la possono controllare anche a distanza mediante il loro telefono cellulare.
Dallo stesso smartphone infatti, è possibile modificare impostazioni ed accedere a tanti servizi, ma è chiaro che questo continuo bisogno di digitalizzare il tutto può portare a molti rischi, ed è così che la Toyota si è ritrovata imbottigliata in un guaio grande tanto quanto lei. Eppure, il sistema T-Connect ha avuto un successo davvero importante.
Il Giappone è un paese che è sempre stato davanti a tutti gli altri, e la Toyota è uno dei marchi meglio posizionati al mondo in termini di utilizzo di nuove tecnologie. Tutte le vetture del marchio nipponico utilizzano il sistema T-Connect nel paese del Sol Levante, e dalle recensioni che abbiamo trovato sul web, tutti hanno dato feedback molto positivi, anche se questa novità potrebbe cambiare le carte in tavola.
La gamma T-Connect fornisce una serie di grandi vantaggi, come un’assistenza fatta dall’intelligenza artificiale, ma anche call center automatici che aiutano in caso di necessità. Tuttavia, la fuga di dati è sempre un grande rischio, perché chi è esperto di tutto ciò, può riuscire a carpire le informazioni dei clienti, un grande pericolo per la privacy visto che vi sono riportate molte info personali. Come detto in precedenza, la Toyota è ora attiva per cercare di limitare i danni.
Le contromisure pensate per l’accaduto
A questo punto, un gigante delle quattro ruote come la Toyota non può permettersi che episodi di questo tipo possano ripetersi nel prossimo futuro. A tal proposito, il costruttore giapponese sta pensando a nuovi sistemi di sicurezza, con l’obiettivo di tutelare la privacy dei proprietari delle vetture, ed evitare in tutti i casi che ciò possa verificarsi di nuovo.
Verrà introdotto, infatti, un sistema di verifica delle impostazioni del cloud, ed inoltre, è previsto una sorta di corso per istruire al meglio i propri dipendenti su come gestire al meglio tutti i dati ed evitare nuove fughe di informazioni. Ci sarà un sistema di monitoraggio continuo, allo scopo di evitare che i dati più sensibili possano fuoriuscire dal cloud.
A tutto ciò, è stata aggiunta anche un’ulteriore notizia da parte del colosso del Sol Levante, che ha fatto sapere che c’è un’indagine in corso su tutti i suoi ambienti cloud, e che sono state adottate anche nuove misure di sicurezza. L’obiettivo è quello di evitare l’accesso ad agenti esterni, e questa misura è stata pensata ed attuata subito dopo la scoperta di questo brutto guaio.