Michael Schumacher è l’idolo di tantissimi piloti. Il sette volte iridato è stato raccontato in una chiave diversa da un ex driver di F1.
Chi ama il Motorsport, difficilmente disprezzerà Michael Schumacher. Quest’ultimo ha scritto pagine indelebili del libro della F1, diventando il primo ad aver conseguito 7 corone, superando Juan Manuel Fangio. In Ferrari il tedesco è diventato per tutti il Kaiser, riuscendo nell’impresa di vincere cinque mondiali di fila, record non condiviso con nessun altro driver.
In F1 sono transitati straordinari campioni, capaci di guidare al limite ed ottenere vittorie sensazionali. Pur guidando vetture spaziali, Lewis Hamilton e Sebastian Vettel si sono fermati a 4 mondiali. Michael è considerato uno dei più grandi anche per la sua disciplina. Un lavoratore instancabile che, dopo i due titoli conquistati in Benetton, ebbe il coraggio di sposare la causa della Rossa.
La Scuderia modenese deve tantissimo al tedesco. Il Presidente Montezemolo pose le basi per un riscatto epocale. Arrivarono anche 6 titoli costruttori di fila, primato battuto poi dalla Mercedes nell’era ibrida della Formula 1. Anche in questo caso c’è stato lo zampino delle sette volte iridato. Ross Brawn riuscì a convincere il fenomeno di Hürth a balzare nell’abitacolo della Mercedes per una seconda fase di carriera.
Il campione tedesco ritornò in F1 a distanza di 3 anni, non mettendo a referto prestazioni clamorose, ma aiutando la squadra a crescere in modo esponenziale. Lewis Hamilton, sostituto di Michael in Ferrari, ebbe l’opportunità di avere per le mani una vettura in crescita, capace di dominare negli 8 anni successivi. Michael ha lasciato un segno indelebile, ma non in tutti i driver di F1.
A volte non bisognerebbe incontrare i propri eroi. Alguersuari ha avuto l’opportunità di conoscere bene Michael Schumacher. Cresciuto nel programma dei giovani della Red Bull diretto da Helmut Marko, in cui è entrato nel 2006, ha debuttato in F1 nel 2009. Nella sua seconda annata nel circus ha collezionato 5 punti. La sua migliore annata è coincisa anche con la sua ultima.
Nel 2011, infatti, il driver spagnolo ha messo a referto 26 punti, arrivando quattordicesimo in graduatoria. Troppo poco per il Dott. Marko che lo scaricò senza appelli. In una intervista rilasciata a Daily Star Sport ha spiegato di essere stato affascinato dalla figura di Michael. Ha visto il suo metodo di lavoro, come si allenava e come interagiva con i giornalisti. Il Kaiser era in buoni rapporti con il team principal del team di Faenza, Franz Tost.
Michael consigliò al giovane della Toro Rosso di ascoltare quante più persone possibile e assorbire tutto ciò che trovava interessante nell’ambiente. La personalità rigorosa e professionale di Schumi era diversa da tutti gli altri. Nonostante fosse stato gentile con lui, il nativo di Barcellona ha dichiarato: “Ho visto cose di Michael di cui non sono sempre stato un fan. Perdi un po’ di quell’eroismo che hai quando lo incontri per la prima volta”.
Non ci è dato sapere cosa avesse perso Jaime Alguersuari dopo l’incontro con Michael, ma al termine del suo percorso nella famiglia RB, il giovane si è dedicato alla console, nelle vesti di DJ, non lasciando traccia della sua partecipazione nel circus, mentre Michael è ancora l’eroe di milioni di fan.
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