La Juventus è la parte più popolare del business della famiglia Agnelli, ma la loro ricchezza si stima anche in possesso di oro: la quantità a loro disposizione è davvero inimmaginabile.
I drammi finanziari della società di calcio bianconera, presieduta fino a qualche mese fa da Andrea Agnelli, hanno gettato un’ombra vasta sulla condizione della Juventus. Non è tutto rose e fiori, anzi.
Fra la gestione degli elevati stipendi dei calciatori, il loro tesseramento e anche il sistema delle plusvalenze gli equilibri del club potrebbero essere drammaticamente sconvolti dalle decisioni in Tribunale, tuttavia è pensabile che nessun danno sarà irreparabile considerata la potenza economica e politica della famiglia Agnelli.
La famiglia Agnelli è certamente una delle famiglie più influenti del paese, da intere generazioni simbolo di vero potere. Nonostante la scomparsa dell’Avvocato Gianni Agnelli, che la ha portata ad incredibili fasti, gli eredi pur con qualche intoppo stanno continuando la tradizione di famiglia. Anche grazie all’incredibile eredità di cui hanno potuto beneficiare.
Un dato interessante per comprendere il valore del loro patrimonio può essere rilevato pensando alla quantità di oro a deposito che la ricca famiglia piemontese possiede. Pare, infatti, che esista da tantissimi decenni e conterebbe circa 138 tonnellate di lingotti d’oro. Una quantità spropositata, che chiaramente garantisce serenità nell’affrontare le questioni più spinose nell’idea di poterle risolvere. Non soltanto, il patrimonio in oro consente di pensare con estrema fiducia anche al benestare della discendenza.
Ma come si è arrivati a tale ricchezza in lingotti? Pare si tratti del cosiddetto “oro del Senatore”, vale a dire quello che Gianni Agnelli ottenne nel 1945 alla morte di suo nonno ed era in gran parte costituito dagli introiti dell’azienda FIAT, dopo la Prima e la Seconda Guerra Mondiale. Quanto valgono in soldi 138 tonnellate di lingotti d’oro? Una cifra astronomica, ovvero quasi 10 miliardi di dollari.
È lecito domandarsi come si sia accumulato un patrimonio così vasto. Di certo non si riduce alla sola gestione dell’azienda FIAT, sebbene tale industria automobilistica sia senza ombra di dubbio il core business. Vi sono infatti anche partecipazioni al gruppo Stellantis, alla Ferrari e all’Iveco.
Tuttavia, la famiglia Agnelli ha investito molto anche in altri settori come l’editoria e lo sport, nonché la finanza. Nel 2019 fu ‘GOAL’ a proporre un valore netto stimato del patrimonio Agnelli, disegnando una classifica degli imprenditori nel mondo del calcio, ed erano con 13,5 miliardi di dollari fra i proprietari più ricchi del globo.
D’altronde, gli eredi di Gianni Agnelli da lui designati hanno proseguito le operazioni di investimento tramite la Exor N.V., società a capitale variabile gestita dalla famiglia, che ha immesso monete anche in CNH Industrial, appunto Juventus, The Economist Group e Louboutin.
John Elkann è stato nominato amministratore esecutivo di Stellantis con effetto dal 17 gennaio 2021 e Presidente il 17 gennaio 2021. Nonostante ciò l’ambizione è ridimensionata leggermente dalla realtà perché, nel 2023, l’uomo più ricco d’Italia continua a essere Giovanni Ferrero, seguito da Giorgio Armani e Silvio Berlusconi.
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