Una multa clamorosa per un’infrazione non banale che può portare fino a 1300 euro di multa e anche al ritiro della patente
Bisogna stare attentissimi anche per questo tipo di manovre che possono costarci carissime. In molti non sapevano che in questi casi ci si può veramente compromettere sia a livello economico che di licenza di guida. Bisogna evitare.
Quando circoliamo nelle nostre strade urbane dobbiamo fare massima attenzione alle contravvenzioni. Il Codice della Strada è tra l’altro piuttosto chiaro nel definire cosa si può e cosa non si può fare. Ora finché si tratta di auto e motoveicoli, quasi tutti sappiamo con esattezza quello che è consentito fare. Discorso diverso quando si scende in particolari specifici, come quelli inerenti alla circolazione delle biciclette.
Nell’ultimo periodo, anche in Italia, è aumentato il numero di ciclisti, che circolano sia attraverso le piste ciclabili che le normali carreggiate. Non tutti sanno però che ci sono delle ferree regole da rispettare, anche per quanto concerne il senso di marcia. Si vedono di consueto cicloamatori procedere contromano, senza rispettare le stesse regole degli altri soggetti presenti. Iniziamo col dire che la circolazione nel senso di marcia opposto non è consentito nemmeno per le bici, almeno che non ci siano delle zone ad hoc indicate dai Comuni di riferimento.
Tutte le biciclette devono rispettare il Codice della Strada quando si trovano nelle normali carreggiate cittadine.
Sull’argomento, però, esiste un aggiornamento del 19 aprile 2023, che riporta alcune novità regolamentari proprio si questo tema.
Multe per bici, procedere contromano non è consentito: esistono dei casi limite per farlo
Se un ciclista si trova a percorrere una strada nel senso opposto di marcia incorre in una sanzione che può variare dai 167 ai 665 euro (si può arrivare sino ad un massimo di 1300 euro in caso di curve, scarsa visibilità o strade divise in più carreggiate separate), contravvenendo ai commi 11 e 12 dell’art. 143 CdS.
Come anticipato, però, ci sono delle situazioni limite in cui le cose possono cambiare, grazie all’intervento dei Comuni. Le amministrazioni locali possono indicare con specifica segnaletica la soluzione ‘senso unico eccetto bici’, con un piccolo escamotage che può permettere di escludere dal doppio senso di marcia solo una categoria di veicoli (in questo caso quelli a motore).
Tutto questo è comunque consentito dal Cds per aree con limite di velocità a 30 km/ h, a traffico limitato o con carreggiata larga almeno 4,25 mt. Il tutto considerando anche il divieto di sosta sul lato percorso dai velocipedi.
Tutto questo quindi può portare a dire, sinteticamente, che una bicicletta può procedere in senso opposto di marcia solo e soltanto se indicato specificatamente dal Comune in zone specifiche e strade particolari. Fate attenzione perché in tutti gli altri casi non si può fare.