Negli anni Michael Schumacher ha raccolto tanti gioiellini per la sua collezione privata di auto, ma alcuni di questi sono davvero assurdi
Una carriera incredibile, coronata da sette titoli iridati che ancora oggi lo rendono il pilota più vincente insieme a Lewis Hamilton. Vent’anni nel quale ha entusiasmato il pubblico di tutto il mondo con le sue manovre da campione che gli sono valsi tanti successi e riconoscimenti. Michael Schumacher è questo e molto altro, soprattutto per i tifosi che non lo hanno mai abbandonato sia quando era in pista a lottare per le vittorie che dopo il tragico incidente di Meribel di dicembre 2013.
Da allora, la famiglia non ha rivelato quale sia la sua condizione. Mick e Jean Todt, amico prima che ex collega di Michael, ogni tanto ne hanno parlato, ma senza mai svelarne i dettagli. Così ai fan non resta altro che sostenerlo continuamente, magari rendendogli omaggio in uno dei posti che più racconta al meglio la sua vita da pilota.
Nel 2018, a Colonia, fu inaugurata la mostra permanente dedicata al sette volte iridato e da allora, ogni anno, è tappa fissa dei tanti tifosi del Kaiser che possono così rivivere le emozioni del passato ammirando da vicino alcune delle vetture più iconiche della sua collezione privata.
Le auto sono una delle passioni più autentiche che ha accompagnato il campione tedesco nella sua vita. Michael iniziò sin da piccolo a guidarle, partendo, come tutti i piloti, dai kart. E a questo proposito, al Motorworld Rhineland, luogo dove sorge la mostra, si può ammirare da vicino il suo Tony Kart 100, lo stesso con cui ha mosso i primi passi nelle corse.
Dai kart, si passa direttamente alle monoposto, quelle che gli hanno consentito di diventare “Schumacher”. Ci sono la Formula Ford e la Reynard di Formula 3 dei suoi primi anni ma anche la Jordan di colore verde e blu che peraltro guidò non molto tempo fa il figlio Mick. E ancora le Benetton, compresa quella che gli valse il titolo del 1995, e le Ferrari che lo portarono nuovamente alla vittoria iridata per altre cinque volte. Non manca neanche la Mercedes che guidò nei suoi ultimi anni di carriera e, come se non bastasse, la mostra accoglie al suo interno anche tutti i cimeli indossati da Michael: tute, caschi, guanti e tanto altro ancora. E per i più affezionati, a Colonia è possibile scoprire anche la Mercedes Sauber che Schumacher guidò in occasione della 24 Ore di Le Mans del 1991.
Insomma, una “mecca” per tutti i tifosi della Ferrari, della Formula 1 e del mondo delle corse in generale.
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