L’autovelox rappresenta il terrore di molti automobilisti, specialmente per chi tende a premere il pesale dell’acceleratore senza pensarci troppo. Ora, però, ci sono dei casi in cui le multe prese in questo modo non saranno più ritenute valide, cosa che non potrà che fare piacere a molti.
Pensare che a incorrere in una multa possano essere solo gli automobilisti più indisciplinati sarebbe riduttivo, oltre a essere sbagliato. A volte, infatti, può bastare una piccola disattenzione o rendersi conto di essere in ritardo per non accorgersi della presenza, ad esempio, di un segnale di divieto di sosta o per spingere a premere eccessivamente il pedale dell’acceleratore. Certamente, voluto o no, questo porta a dover mettere mano al portafoglio e a dover sostenere una spesa imprevista, spesso tutt’altro che leggera.
Il timore maggiore per chi guida è dato però certamente dalla presenza sulle strade dell’autovelox, lo strumento utilizzato dalle forze dell’ordine per sorprendere chi non rispetta il limite di velocità previsto in quel tratto. A volte ci si rende conto troppo tardi della sua installazione (esistono anche i dispositivi mobili, posizionati solo all’occorrenza) e la sanzione è praticamente assicurata).
Commettere una scorrettezza al volante non è mai piacevole, soprattutto perché questo può comportare la necessità di mettere mano al portafoglio per una spesa imprevista. Questo vale a maggior ragione quando si incontra un autovelox sul proprio percorso e ci si rende conto solo dopo di non avere rispettato il limite di velocità.
In tanti provano però ad arginare il problema utilizzando la tecnologia, che può essere di aiuto in molte circostanze. Sono diversi, infatti, i siti che danno una panoramica dei punti in cui questi dispositivi sono installati, in modo tale da non farsi trovare impreparati e non andare incontro a una sanzione inaspettata. Questo sistema, però, vale per gli strumenti fissi, mentre ce ne sono anche di tipo mobile, che vengono utilizzati dalle amministrazioni soprattutto nei punti in cui in passato si sono verificati incidenti pensando così di tutelare la sicurezza di tutti.
L’unica speranza di vedersi annullare la sanzione era data finora dal malfunzionamento dell’apparecchio, che doveva comunque essere dimostrato tramite un apposito ricorso presso il giudice di pace. La situazione però potrebbe essere presto destinata a cambiare, cosa che non potrà che fare piacere a molti.
Fino ad ora pensare di vedersi annullata una multa presa in seguito a un controllo con l’autovelox era tutt’altro che semplice, ma necessitava di dover iniziare una trafila particolare e dall’esito incerto.
Ora, però, la situazione può cambiare per chi ha subito la sanzione a Cagli, piccolo Comune situato nella provincia di Pesaro e Urbino. A mettere in evidenza l’irregolarità è l’ex deputato leghista e avvocato Luca Paolini.
“A Cagli è presente un autovelox che è, a mio avviso, totalmente irregolare – sono le sue parole riportate da ‘Il Resto del Carlino’ -. Lo dico perché realizzato circa 3035 metri dal punto in cui l’Anas lo aveva autorizzato. Non solo, non è stato nemmeno messo in rettilineo come prevedeva il progetto dello stesso Ufficio Tecnico del Comune di Cagli, ma in curva”.
Il legame se ne è reso conto proprio perché sta preparando per un suo assistito un ricorso: “Il cartello che indica la distanza di 150 metri dal dispositivo, non coincide con la ettometrica Anas 238+500, come, invece, avrebbe dovuto. In un primo momento avevo comunque pensato a un errore nel posizionamento del cartello. Se non si rispetta quanto previsto dall’Anas, l’apparecchio deve essere immediatamente spento e sigillato”.
Le strade da seguire per i verbali già emessi, come indicato da Paolini, restano tre:
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