Fuga di dipendenti dalla sede storica del noto marchio italiano Ferrari che a quanto pare, non riesce a tenersi stretti i propri lavoratori. La storia è assurda ma ciò che è più grave è che ci sono dei precedenti importanti.
Avete mai sentito parlare di persone che inseguono per tutta la vita il loro lavoro dei sogni per poi pentirsene? In questo caso, è successo: un uomo aveva realizzato quello che tanti appassionati di motori vorrebbero fare ma non era per niente contento ed ha scelto di uscire da dove era entrato, lasciando la casa italiana con un palmo di naso. Ecco la storia completa dell’accaduto.
Un momento delicato
Qualunque casa produttrice di automobili sta vivendo un periodo molto delicato in questi mesi: ci sono tante sfide che ogni marchio, a prescindere dalla sua importanza e dal numero di vetture prodotte ogni giorno, deve affrontare, tra cui la scarsità di chip per la produzione di automobili nuove, la transizione ecologica e la concorrenza sfrenata delle case cinesi in arrivo nel continente.
Per chi come Ferrari compete pure in campionati importanti, con tutti gli onori e gli oneri del caso, la situazione è anche più complicata: questa stagione per il Team di Maranello sarà importantissima perchè Charles Leclerc e compagni dovranno impegnarsi al massimo per vincere il titolo, non rassegnandosi a replicare il podio dello scorso anno che ha lasciato l’amaro in bocca al team. Ma come si fa senza dipendenti?
Addio al sogno
La storia di un dipendente del marchio che ha dato l’addio alla casa e ad uno stipendio davvero interessante ha fatto il giro del web e potrebbe indirettamente non fare tutta questa buona pubblicità ad una casa leggendaria. Un dipendente del marchio di nome Silvio Capizzotto ha raccontato alla stampa una storia davvero incredibile che lascerà gli appassionati del marchio senza parole.
L’uomo aveva trovato un lavoro presso Maranello dopo alcuni trascorsi come ingegnere presso altri marchi del Gruppo Stellantis: assunto dalla casa, era rapidamente asceso nelle gerarchie della casa fino a divenire responsabile della progettazione di una vettura della casa con uno stipendio netto vicino ai 3.000 Euro al mese, praticamente una situazione perfetta per un amante delle automobili sportive. E invece, di punto in bianco quest’anno se n’è andato.
Sogni non tuoi
Stando a quanto ha raccontato, Capizzotto si è semplicemente trovato nella situazione in cui il suo lavoro non lo rispecchiava più: “Il mio sogno era sempre stato quello di fare l’insegnante. Mi è capitato di poterlo fare e ho colto la palla al balzo”, racconta ai giornalisti aggiungendo che non si sente per nulla sminuito dal cambio di lavoro: “Era il mio desiderio, non mi sono guardato mai indietro”.
La storia di Capizzotto però non rappresenta un unicum ed era già successo in passato che un giovane di 28 anni rinunciasse al suo sogno di lavorare per la casa automobilistica Ferrari per motivi molto più pratici rispetto ad un cambio di idea rispettabile ma dettato sicuramente dalle emozioni personali. Si tratta di Andrea Gianiello, ragazzo di Cologna Veneta che ha chiuso in faccia la porta a Ferrari per motivi economici, stando a Tag24 che ha raccontato la vicenda.
Il giovane più di un anno fa dopo aver studiato per diventare un meccanico specializzato era stato preso dopo un vide colloquio con i dirigenti della Ferrari che gli avevano offerto 1.700 Euro di stipendio mensile più i bonus del caso, insufficienti calcoli del giovane alla mano per trasferirsi nella sede di Modena al punto che il meccanico ha preferito emigrare per altri lidi. Insomma essere la casa produttrice più importante del paese non garantisce al marchio un flusso costante di assunzioni, a quanto pare.