Incredibile quello che ha passato questa rarissima vettura da corsa che in passato ha dominato uno dei circuiti più duri e violenti di tutto il mondo automobilistico. Così, il ritrovamento ha lasciato tutti senza niente da dire.
Può capitare che un’automobile venga ritrovata in un luogo inconsueto, può perfino succedere che qualcuno l’abbia lasciata in campagna in un fienile o una stalla – da qui il termine Barn Find che indica tali ritrovamenti – ma non ci era mai capitato di leggere di un’automobile lasciata per ben quarant’anni a prendere ruggine in mezzo ai bovini. Almeno, la leggendaria auto da corsa non si sarà sentita sola in tutti questi anni…
Niente è più triste del ritrovamento di una vettura nata per correre, sfrecciando alla massima velocità su uno dei circuiti più importanti del mondo automobilistico, abbandonata in un luogo a cui non appartiene senza più muoversi. Sarebbe un po’ come vedere un velocista del calibro di Bolt lasciato dalla famiglia in una casa di riposo perchè troppo anziano per camminare, con le dovute proporzioni tra auto ed esseri umani naturalmente.
Purtroppo, è esattamente quello che è accaduto a questa storica vettura da corsa nata nel periodo delle grandi gare NASCAR. Correva il 1969 quando un marchio americano, preoccupato dalla crescente superiorità di Ford e Plymouth, decise di schierare qualcosa di nuovo: nacque in questo modo la Dodge Charger Daytona, un bolide che alcuni potrebbero scambiare con la famosa e potente Superbird che in realtà fu sua rivale per qualche anno. Vediamola meglio da vicino.
Dopo il fallimento del modello “base” della Charger, fu evidente che Dodge aveva bisogno di una nuova arma per affrontare tracciati che prevedevano una gara massacrante e senza esclusione di colpi. Ai tempi, le automobili NASCAR lungi dal somigliare alle berline sovrapotenziate di oggi puntavano tutto su grossi motori ed alettoni giganteschi e Dodge decise di fare proprio questo con la Daytona, una versione migliorata della Charger di base nata con l’unico obiettivo di vincere le competizioni.
La carriera sportiva della Charger Daytona fu altalenante ma tutto sommato positiva, nonostante la dura rivalità con la Plymouth Superbird che in varie occasioni riuscì a surclassarla: l’automobile nel giro di due anni portò a casa sei vittorie con il pilota veterano Buddy Baker capace di segnare un record parziale spingendo l’auto ad oltre 321 chilometri orari in occasione di una competizione ufficiale. L’auto venne abbandonata quando i nuovi regolamenti resero vietato il suo alettone posteriore.
Ad oggi, le Charger Daytona originali sono molto ricercate dai collezionisti e di conseguenza molto costosi. Per questo è stato uno shock scoprire che uno dei soli 503 esemplari originali mai prodotti è stato per oltre quarant’anni a fare compagnia alle mucche in una stalla dell’Alabama da Charlie Lyons, cacciatore di automobili che per una vita ha provato a mettere le mani sulla storica vettura della NASCAR difficilissima da trovare.
In qualche modo questa vettura con il suo bagaglio culturale è finita dimenticata in questa stalla. Che scherzo del destino per un’automobile così veloce. Dopo un bel restauro completo, il motore V8 da 390 cavalli di potenza è ripartito a pieno regime senza problemi e per fortuna, la vettura è stata salvata ed è andata al suo salvatore nonché grande appassionato. Ma quanto varrebbe quest’auto se l’uomo decidesse di venderla?
Difficile dirlo dato che ogni modello ha una quotazione diversa: trattandosi di uno dei veicoli del 1969 originali ed appartenuti alla prima serie storica della vettura, il costo si aggira tra i 316.000 ed i 165.000 Euro ora che la vettura è perfettamente restaurata, praticamente un valore superiore a certe sportive ad alte prestazioni di oggi. E qualcuno l’ha abbandonata in mezzo alle mucche, contento lui…
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