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Gina Lollobrigida, la sua fiamma segreta non la conosceva nessuno: l’Italia resta sbalordita

Gina Lollobrigida ci ha lasciati da pochi giorni, e fra i ricordi legati alla iconica diva c’è anche una storia incredibile.

Ogni storia merita di essere raccontata, perché ogni persona ha la facoltà di emozionare e di rendere un traguardo speciale; ai suoi occhi e attraverso lo sguardo altrui, Gina Lollobrigida è riuscita a trasformare la sua vita: affascinante come un film di Martin Scorsese ed emozionante come un romanzo letto tutto ad un fiato.

Gina Lollobrigida fuoristrada.it

Nemmeno il suo addio, dopo una vita lunga e colma di soddisfazioni, fa passare in secondo piano tutto ciò che l’attrice italiana è stata capace di fare. Lei che amava lavorare almeno quanto apprezzava vivere a fondo quella che è stata sicuramente un’esistenza da assoluta protagonista e da celebre artista. Che negli anni ha saputo anche godersi più di una superficiale – ma non per questo evitabile – soddisfazione; come, per esempio, la storia che andremo oggi a raccontare e che forse nemmeno i suoi più accesi estimatori hanno mai potuto apprezzare a pieno.

Dalle ceneri di Subiaco alla luce di Roma: una storia tutta italiana

Per parlare, definire, disegnare ed infine dipingere la vita di Gina Lollobrigida, sarebbe davvero necessario un libro; e forse non basterebbe comunque ad evidenziare quello che ha fatto e costruito, che ha realizzato e mostrato all’Italia e al mondo intero attraverso un quadro realistico di un mondo che l’è appartenuto sempre da protagonista e mai come comparsa.

Eppure, ben prima di realizzare i suoi sogni, la vita dell’attrice è stata una vera e propria montagna russa che ha visto lei e la sua famiglia in costante squilibrio; nata a Subiaco in quel di Roma il 4 luglio 1927, era la seconda figlia di Giovanni – facoltoso produttore di mobili che perse tutto a causa di un bombardamento angloamericano – e Giuseppina Mercuri. Nel ’44, in piena seconda guerra mondiale e ancora prima dell’arrivo degli alleati, la famiglia si trasferì a Roma iscrivendo Gina all’Istituto di belle arti.

I Lollobrigida non erano più benestanti, il che costrinse la figlia a mantenersi gli studi vendendo caricature disegnate con il carboncino e a posare per dei fotoromanzi. Un inizio difficile, tortuoso, sbiadito. Ma dopo un’intensa pioggia arriva sempre il momento del sole e dell’arcobaleno; e dopo una delicata situazione finanziaria, arriva sempre la grande chance di imporsi. E così, per la bella Gina, è stato nel 1947.

Svolta, preludio, vetta: le tre parole che hanno segnato una carriera intera

Primavera 1947. Un evento a volte può accendere una stella, e per Gina Lollobrigida così fu al concorso di Miss Roma dove si classificò seconda senza affatto passare inosservata. Successivamente, chiuse fra le prime tre anche al concorso di bellezza italiano più famoso, ovvero Miss Italia. E’ la svolta inedita di una carriera arrivata soltanto al punto di partenza di un futuro da sogno. E’ il preludio di quel che Gina Lollobrigida era già allora e di ciò che sarebbe stata negli anni a venire.

Gina Lollobrigida, bellezza e talento che hanno incantato tutto il mondo (Web source) 20 gennaio 2023 fuoristrada.it

Ha lavorato con registi italiani a dir poco straordinari come Alessandro Blasetti e Vittorio De Sica, ma anche da Mario Monicelli e molti altri. Un momento della sua carriera semplicemente indimenticabile, insostituibile, inscalfibile e che ha preceduto la vetta altissima di una montagna che Gina ha scalato con tanto lavoro, immenso sacrificio ed impareggiabile talento. Si trasferisce presto negli Stati Uniti e collabora con registi quali Vincent Sherman, John Huston, Carol Reed e King Vidor; ha affiancato divi di fama mondiale come Tony Curtis e Sean Connery e tanti altri, ammaliati dalla sua bellezza e travolti dalla sua dedizione a quel lavoro che tanto ha amato ed altrettanto ha segnato lei e il settore del cinema tutto.

Ha continuato la sua vita professionale come fotoreporter, che l’ha portata negli anni settanta a intervistare Fidel Castro. Numerosi i riconoscimenti cinematografici, fra cui un Golden Globe, sette David di Donatello, tre Nastri d’Argento, una stella sulla Hollywood Walk of Fame e una candidatura ai BAFTA. In Italia non è stata dimenticata, negli Usa non hanno mai smesso di celebrarla e lei, dal canto suo, ce l’ha fatta; svolta, preludio e vetta per Gina Lollobrigida. Ogni storia merita sempre di essere ricordata e commemorata: la sua, e ci mancherebbe altro, non è affatto da meno.

Gina Lollobrigida, la sua fiamma è incredibile

Abbiamo parlato di Gina Lollobrigida, scomparsa pochi giorni fa e grande appassionata di automobili. Come certifica, peraltro, una Ferrari rossa fiammante che ha guidato in passato. Precisamente nel 2011, quando si presentò al Teatro Brancaccio di Roma per la prima del musical “Mamma Mia” guidando una Ferrari 430 Scuderia. Nonostante gli 84 anni dell’epoca, non si tirò affatto indietro a mettersi al volante di un’autovettura tanto prestazionale e potente.

Gina Lollobrigida su di una Ferrari nel 2011 (Web source) fuoristrada.it

Parliamo di un mezzo con al suo interno un motore V8 aspirato e il cambio automatico dietro al volante. Venendo all’auto in questione, la F430 è stata una berlinetta prodotta a Maranello dal 2004 al 2009. Ebbe lo scomodo ma decisamente agguantato oobiettivo di sostituire la Ferrari 360 Modena. La versione guidata dalla Lollobrigida arrivò sul mercato solo nel 2007 e fu sviluppata in collaborazione con Michael Schumacher, sette volte campione del mondo di Formula Uno – di cui ben cinque con la scuderia di Maranello.

Si tratta di una versione più leggera del modello di serie – di ben 100 chilogrammi – e pensata appositamente per scendere in pista. Il motore è capace di erogare fino a 510 Cv di potenza massima e di accelerare da 0 a 100 in 3,6 secondi con una velocità di punta di 320 chilometri orari. Non è stata affatto l’unica auto guidata dalla famosissima attrice italiana, ma senza ombra di dubbio la più potente. E, come ha sempre fatto nel corso della sua vita, non si è di certo tirata indietro.

Christian Camberini

Nato il 28 settembre a Cecina (Livorno), amo imparare, sperimentare e testarmi costantemente. Sono un sognatore. Mi piace scrivere di qualunque cosa, perché posso trasmettermi e trasmettere quello che mi piace fare. Per me non c’è testo che non si possa scrivere, perché come in ogni cosa, quando c’è volontà e passione, tutto si può fare e tutto è possibile.

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