L’azienda automobilistica è ad un passo dalla bancarotta. La crisi è senza fine: tutta colpa del loro ultimo modello
Molte volte idee che sembrano geniali finiscono con il trasformarsi in un doloroso flop. Soprattutto quando dietro ci sono davvero tantissimi soldi investiti. L’azienda puntata a rivoluzionare il mondo delle motociclette, ma si è invece solo avvicinata pericolosamente al baratro di un crac finanziario. Non è bastato seguire quello che è il filone principale del momento: l’elettrico, vista la grande attenzione presente oggi verso la sostenibilità.
La casa indipendente intendeva sfruttare il proprio progetto per lanciarsi nel mercato, e inizialmente sembrava davvero potesse salire in cima. Invece, rischia di colare davvero a picco. Questo per “colpa” dell’ultimo modello lanciato che non ha avuto (a dir poco) il seguito che ci si aspettava.
Gettarsi nel competitivo mercato delle automobili è molto complicato. Non basta avere una buona idea per trovare i propri investimenti triplicati. Comporta anche una grandissima mole di rischi: se in poco tempo non si riesce a ripagare le spese non si va incontro ad un felice destino. Ne sa qualcosa Arcimoto, partita con i migliori presupposti e finita con il crollare a picco.
L’idea dell’azienda fondata in Oregon nel 2009 era quello di portare una ventata d’aria fresca e un modo di pensare diverso nel mondo dei motori. Nonostante idee interessanti e una buona partenza, però, la corsa dell’azienda sembra ormai ad un passo dalla conclusione. La Arcimoto stando alle indiscrezioni è sempre più vicina al fallimento.
Arcimoto sempre più vicina al fallimento: colpa di un’idea sbagliata
L’idea di base dell’azienda era produrre piccoli mezzi elettrici a tre ruote, i FUV o Fun Utility Vehicle. La prospettiva di piccoli furgoncini totalmente green, con capienza massima di due persone e la possibilità di portare con sé diverse cose, sembrava potesse essere vincente.
Il veicolo nelle intenzioni del marchio era perfetto soprattutto per clienti come hotel e attività turistiche, che avrebbero poi potuto noleggiarle ai diversi clienti con grandi profitti per tutti. Lo scenario era davvero convincente, tanto che il marchio è arrivato ad avere la quotazione di ben un miliardo.
Purtroppo per l’azienda, la cosa non è andata come ci si aspettava. Le vendite non sono state soddisfacenti, e la casa ha prodotto appena 252 veicoli negli ultimi sei mesi. Questo ha portato l’azienda a dovere licenziare un centinaio di dipendenti e a fermare totalmente lo sviluppo di un nuovo veicolo. Senza ordini e senza fondi, insomma, è impossibile proseguire.
La stessa azienda ha lanciato una allarmante comunicazione, affermando di avere interrotto le attività di produzione per tutelarsi da una bancarotta. Senza nuovi fondi però non sarà possibile continuare l’attività e provare ad uscire da questa difficile situazione. Gli investitori avranno recepito il messaggio?