Sapete qual è l’auto più antica immatricolata in Italia ancora in grado di circolare o quanto meno di muoversi? Quale marchio può aver prodotto una simile vettura è la domanda a cui risponderemo oggi, vediamola insieme.
Costruire un’auto in grado di percorrere milioni di chilometri prima di doversi fermare è sicuramente uno degli obiettivi maggiori delle case automobilistiche, anche se finora in poche ci sono riuscite. Tra queste, troviamo Volvo con una P1800 che ha toccato di recente la cifra record di 5.000.000 sul contachilometri; e poi troviamo questa vettura, praticamente la nonna della vostra utilitaria moderna.
Chilometri e miglia
Quante volte avete sentito un parente anziano lamentarsi perchè “ai suoi tempi le cose erano costruite per durare”? Sappiate che vostro zio o vostro nonno non hanno tutti i torti: un fenomeno molto sgradevole, tipico del capitalismo, è quello dell’obsolescenza programmata che consiste – ad esempio – nel costruire un’auto affinché si guasti irrimediabilmente dopo un tot di chilometri.
Questa pratica è illegale in molti paesi, ma ciò non ha mai fermato alcuni costruttori che sicuramente non diventano popolari tra i loro clienti. Altre case invece hanno puntato molto sulla longevità dei propri veicoli e tra queste ne troviamo una che non a caso è tra le prime ditte mondiali ad aver compreso l’importanza della produzione in serie delle automobili, un marchio europeo che in Italia vanta un singolare record.
Dall’alba dei tempi
Parliamo della casa francese Peugeot, che già alla fine del 1800 passò dalla produzione di macchine per caffè…a quella di macchine vere e proprie fino a diventare uno dei maggiori colossi nel mondo dell’automotive. Anche nel nostro paese la casa è molto diffusa e famosa, forse tra voi lettori c’è qualcuno che guida o ha guidato una Peugeot almeno una volta nella vita.
Non è un caso che, ancora prima dell’espansione incredibile del marchio Fiat sul mercato italiano e mondiale, la casa francese avesse già costruito quella che sarebbe diventata la primissima auto mai immatricolata nel nostro paese: ebbene sì, almeno su questo i francesi vantano un record di “invasione” che batte anche quelli delle case italiane. Ma dopo oltre un secolo, questa vecchia Peugeot è ancora in grado di scarrozzare un proprietario?
L’auto reale
Costruita nel 1891 per sostituire la Type 2, giudicata “rudimentale” dal direttore dell’epoca – il che la dice lunga visto il periodo – la Peugeot Tipo 3 era il top della gamma all’epoca in quanto a lusso e prestazioni: pensate che l’auto, venduta in appena 64 esemplari in tutto, vantava ben quattro posti disposti frontalmente su due file, ruote a raggi ed un motore in grado di spingere la vettura alla “incredibile” velocità di 17,4 chilometri orari, cosa che le valse pure un record.
L’auto, arrivò in Italia nel 1892 tra le mani di un nobile, ovvero il conte Gaetano Rossi che sorprese tutti i suoi concittadini veneti presentandosi in pubblico su quella che all’epoca deve essere stata un’apparizione: immaginate l’impatto di una cosa simile in un mondo dove gli spostamenti avvenivano praticamente solo a piedi, a cavallo o sui carri trainati da animali. Potete ammirare la Tipo 3 del conte Rossi in foto. L’auto è il 25esimo esemplare prodotto.
Purtroppo, la vettura, la prima in assoluto mai immatricolata in Italia, si guastò già nel 1915; con le nuovissime tecnologie, gli ingegneri italiani e Peugeot stessa riuscirono a riparare il basilare motore a combustione. Dopo un anno di restauro, la vettura è stata accesa ancora una volta e funziona, anche se servono dei piccoli interventi per riportarla in condizione di circolare sulle nostre strade. Dopo oltre un secolo di attesa, non c’è fretta. Chi va piano…