Solitamente le supercar sono acquistabili da chiunque abbia centinaia di migliaia di Euro da spendere per portarsene a casa una ma Ferrari fa eccezione: infatti, il marchio impone delle severe regole a tutti i clienti.
Cosa rende il marchio Ferrari così leggendario rispetto a tante altre case automobilistiche che in certi casi producono auto anche più veloci, costose o lussuose a prezzi pure superiori come Bugatti e Lamborghini?
C’è chi dice che il rispetto si guadagna: la casa italiana se l’è sicuramente preso con la forza, imponendo ai clienti delle severe regole da rispettare che se disattese causano la fine di qualsiasi rapporto commerciale con il marchio.
Guidare, anzi, possedere una Ferrari non è qualcosa che si fa a cuor leggero, secondo la casa che ci tiene a dettare regole severe che rendono l’acquisto di un’auto praticamente l’adozione di uno stile di vita. In passato abbiamo accennato qualcosa su queste norme che possono portarvi a finire nell’elenco più temuto dai ricchi di tutto il mondo: la Black List Ferrari!
Per anni si è discusso se questa lista nera dei clienti sgraditi al marchio esista oppure no: molte fonti online, specie diffuse dalla stampa americana, confermano che a molte persone è stato effettivamente interdetto l’acquisto di una Rossa. Ad avvalorare questa tesi, il fatto che un proprietario deve notificare la vendita di un’auto usata alla casa, evidentemente per evitare che questa finisca tra le mani di un cliente non gradito.
Una cosa che fa imbestialire la dirigenza della Ferrari è il tuning. Sono pochissimi i marchi che hanno la tacita approvazione di Maranello nell’operare modifiche sulle auto della casa. Uno di questi è l’atelier Zagato che negli anni novanta ha realizzato una bellissima versione della Testarossa autorizzata dal marchio. O Mansory che non sembra aver ricevuto notifiche di diffida dal marchio italiano.
Ma quindi modificare un’auto Ferrari vi costerà caro? Non si sa nulla di certo perché la politica della casa è di mantenere un rigido silenzio a riguardo ma si narra che Enzo Ferrari abbia litigato con il tuner tedesco Koenig che aveva messo le mani sulla sua F40 in un’occasione. A confermare questa regola, il fatto che ogni singolo tuner importante che ha operato su una Ferrari ha tolto il Cavallino Rampante dal cofano come avrebbe richiesto Enzo in quell’occasione. Fateci caso!
Un’altra regola del marchio che sembra confermata da recenti avvenimenti – come i casi di Justin Bieber e Floyd Mayweather di cui parleremo sicuramente in futuro – è la discrezione. I clienti non possono sfoggiare come trofei le loro Ferrari. Possono postare foto delle auto sui social? Certo, ma in modo discreto. Proprio il pugile americano – così dicono – non può più comprare una Rossa per averle ostentate un po’ troppo su Instagram. Non che sia un problema: ne possiede decine.
In generale, la casa vede male qualsiasi comportamento sciagurato di un cliente. Ad esempio, l’attore Nicholas Cage che ha notoriamente sperperato milioni di Dollari negli ultimi anni sarebbe stato inserito a sua volta nella Black List del marchio, stesso discorso per il rapper 50 Cent che ha avuto la brillante idea di insultare pubblicamente il marchio dopo che la sua 488 si era fermata in mezzo alla strada.
Per finire, il marchio ci tiene alla sicurezza dei clienti e all’esclusività assoluta delle proprie One-Off, e queste sono cose accettare. Offre infatti corsi di guida con gli esperti di Modena per i nuovi acquirenti ed ha una vera graduatoria a punteggio con i clienti che possono acquistare le auto in edizione unica. Se siete alla prima Ferrari per esempio, dimenticatevi di poter comprare un esemplare unico. Come si suol dire, problemi per ricchi.
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