Una frase sessista molto in voga nei decenni passati viene smentita del tutto dai dati raccolti da un’importante ente che raccoglie dati sui sinistri stradali.
Viviamo in un periodo storico che se ha un solo pregio, tra pandemie, guerre e crisi economiche varie, vede la demolizione di molti stereotipi e luoghi comuni che per decenni hanno rovinato la vita di tutti i giorni ad un sacco di persone. La categoria più vituperata al volante è senza dubbio quella delle guidatrici che per anni si sono sentite trattare come guidatori di serie B: a quanto pare, le statistiche ribaltano la sentenza…
Inutile negarlo, per molti anni il mondo dei motori è stato profondamente maschilista: non tutti i guidatori “blu” sono stati ostili verso il gentil sesso, ovvio, ma tantissime donne che hanno fatto di auto e moto la propria passione hanno lottato duramente per farsi accettare in un mondo molto chiuso e giudicante. Sorge alla memoria il caso di “The Supercar Blondie”, la Vlogger Alexandra Mary “Alex” Hirschi che ha ricevuto moltissima ostilità quando ha iniziato a documentare le proprie esperienze con le supercar.
In generale, proverbi come “Donna al volante, pericoloso costante” o “Donne e motori, gioie e dolori” nascono in un clima molto sessista: il secondo proverbio per esempio sembra proprio paragonare auto e donne – secondo l’interpretazione più diffusa – come “oggetti” che arrecano piacere e dolore all’uomo a seconda del proprio umore. Una visione che non solo le coraggiose ragazze che si sono fatte largo nel motorsport hanno distrutto…ma anche i dati di una sorprendente ricerca molto recente!
Negli anni, molte pilote hanno dimostrato ai colleghi maschi di non avere nulla da invidiare riguardo le loro abilità al volante: persone come la francese Michele Mouton, prima pilota donna in WRC che ha corso con la scuderia Audi negli anni ottanta, o Maria Grazia Lombardi, classe 1941, prima pilota a concludere una gara di Formula Uno in zona punti.
Ma – non ce ne vogliano i guidatori maschi – i dati raccolti da una fonte molto autorevole rivelano che le donne guidano molto meglio degli uomini fuori dalle piste. Senza cadere in un altro stereotipo, basandoci solo su questa indagine accurata svolta per capire quale dei due sessi è più spesso coinvolto in un incidente stradale, ecco cosa hanno scoperto giusto qualche anno fa!
La ricerca ufficiale più recente sulla “guerra dei sessi al volante” risale alla primavera di quest’anno quando la Insurance Institute for Highway Safety o IIHS americana, organizzazione no-profit che cerca di ridurre gli incidenti stradali che ogni anno insanguinano le strade del continente, ha incrociato migliaia di dati per arrivare a questa conclusione che sorprenderà sicuramente gli uomini più ostili all’idea di una pilota donna.
La ricerca non lascia dubbi: “Gli uomini hanno un rischio maggiore di morire in un incidente stradale e si lanciano più spesso in comportamenti spericolati come la guida in stato di ebbrezza”, riassume l’IIHS presentando ovviamente dei dati a supporto di questa tesi. Dal 1975 al 2019, secondo le analisi statistiche, sono morti in media il doppio degli uomini per incidenti stradali rispetto alle donne.
Nel 2019, prendendo un anno a caso come campione, il 71% delle persone – passeggeri e guidatori – morte in un incidente stradale erano di sesso maschile. A quanto pare, anche l’età e il ceto sociale hanno il loro peso in questa raccolta di dati, ma magari analizzeremo queste altre due ricerche in un prossimo articolo. Per ora, i dati hanno smentito che le donne guidino peggio: la statistica ha dato il suo verdetto!
Oggi vi parleremo di alcune auto sportive che, per un motivo o per l'altro, sono…
Si mette male per la Ford ed i suoi dipendenti, molti dei quali, per via…
L'acquisto di un'auto mediante finanziamento è una pratica molto nota, ed oggi ti sveleremo come…
Auto che arrivano a 500 km/h non le avremmo immaginate nemmeno nei film di fantascienza.…
Drammatica decisione da parte dei vertici Audi, che hanno scelto di chiudere uno dei siti…
La FIAT Grande Panda non è ancora ordinabile in Italia, ed ora emerge il motivo…